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Occhio all'inflazione

Raiffeisen: situazione in miglioramento, ma è presto per archiviare la pandemia

L’inflazione USA sta prendendo il posto del virus nei rischi indicati dal mercato ma non è ancora il momento di dichiarare l’uscita definitiva dal tunnel. Sovrappeso alle azioni e sottopeso per i titoli di stato globali

di Virgilio Chelli 22 Aprile 2021 22:00
financialounge -  cina Covid-19 india Raiffeisen Capital Management Scenari

I più importanti movimenti di mercato delle ultime settimane sono stati un’interruzione dello slancio delle nuove infezioni in Europa quasi ovunque, anche se la situazione rimane tesa in singoli Paesi e regioni, un ritmo di vaccinazione molto alto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, mentre in Europa stanno prendendo velocità. Nel complesso, la situazione pandemica dovrebbe attenuarsi considerevolmente in Europa verso maggio/giugno. Intanto i mercati finanziari si concentrano sull'inflazione e sulla politica monetaria degli Stati Uniti con l’azionario in USA e in Europa che continua a crescere, mentre le obbligazioni tendono a muoversi lateralmente.

IL QUADRO TENDE AL POSITIVO


Sono questi i punti salienti dell’ultimo update sulla pandemia da coronavirus di Raiffeisen Capital Management, secondo cui il quadro tende al positivo dopo che la situazione in Asia, Nord America e Regno Unito è stata per qualche tempo su una buona strada, e ora la marea sta ora girando visibilmente per il meglio anche nell'Europa continentale, che dovrebbe migliorare durevolmente nei prossimi due mesi, a condizione che non ci siano nuove sorprese negative.

L’INFLAZIONE HA PRESO IL POSTO DELLA PANDEMIA


Raiffeisen rileva che da un po' di tempo la questione dell'inflazione ha sostituito la pandemia come argomento principale per la maggior parte degli operatori dei mercati finanziari, anche se i rischi sul fronte del virus sono ancora presenti perché le mutazioni potrebbero cambiare la situazione in qualsiasi momento mentre anche possibili effetti collaterali non ancora scoperti dei vaccini rappresentano un fattore di incertezza.

PREOCCUPAZIONI IN CINA E INDIA


Anche in Cina, segnala Raiffeisen, c'è una crescente preoccupazione per l'efficacia relativamente modesta dei vaccini locali che attualmente raggiungono a malapena il 50%, mentre in India le nuove infezioni stanno esplodendo e anche i decessi giornalieri si stanno dirigendo verso i livelli record dell'anno scorso. Secondo Raiffeisen è molto probabile che i mercati finanziari stiano scontando la pandemia come "superata" ma è un po' troppo presto ed è anche possibile che la "riapertura" non vada così bene come la massa degli investitori suppone attualmente.

COLLI DI BOTTIGLIA GLOBALI


La pandemia e i lockdown, così come i “colli di bottiglia” nei trasporti e nelle forniture, insieme alle tensioni geopolitiche, hanno portato a grandi dislocazioni e a volte a carenze significative sul lato dell'offerta, come l'accaparramento di microchip da parte delle aziende cinesi per paura di nuove sanzioni statunitensi. Sono fattori che secondo Raiffeisen potrebbero riaccendere l’inflazione, almeno temporaneamente, e anche far soffrire i margini di profitto di singole aziende.

RALLENTATA LA CORSA DEI TASSI USA


Se l'inflazione smentisse le attese della Fed e dei mercati e salisse più del previsto nei prossimi mesi, secondo Raiffeisen potrebbe causare movimenti di mercato più potenti. Tuttavia, il fatto che lo slancio verso l'alto dei rendimenti americani abbia rallentato considerevolmente è stato positivo per i mercati azionari e ha in particolare rassicurato gli investitori dei mercati emergenti. Il leggero rallentamento dello slancio della crescita in Cina e i timori di ulteriori misure contro i giganti nazionali di internet hanno pesato sulle azioni cinesi, agendo da freno anche sui mercati emergenti.

LE AZIONI RESTANO SOVRAPONDERATE


Nella Tactical Asset Allocation di Raiffeisen le azioni rimangono sovraponderate di un gradino, mentre i titoli di Stato in euro, il mercato monetario e i titoli di Stato globali rimangono sottopesati. Le obbligazioni societarie rimangono fortemente sovrappesate con un leggero sovrappeso anche sulle obbligazioni dei mercati emergenti in valuta forte. Segnalata anche una significativa posizione “long” nelle materie prime che copre ampi settori delle commodity, escluse le materie prime agricole.
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