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"Prezzo non congruo"

Il cda Creval boccia l'opa di Credit Agricole

I vertici del Credito Valtellinese: "La banca presenta elementi di valore in ottica stand-alone che devono essere adeguatamente valorizzati"

di Gaia Terzulli 29 Marzo 2021 11:20
financialounge -  BCE Credit Agricole Italia Credito Valtellinese Creval Eccedenza di capitale Oneri operativi OPA Politica dei dividendi sostenibilità

Semaforo rosso per l’opa di Credit Agricole Italia esaminata dai vertici di Creval. “Pur riconoscendo che l’integrazione di una banca commerciale, solida e ben posizionata come il Credito Valtellinese, con un gruppo bancario come Cai possa generare benefici”, il cda della banca di Sondrio “ritiene che il corrispettivo dell’offerta pari a 10,500 euro per azione Creval non sia congruo da un punto di vista finanziario”.

I PUNTI DI FORZA DI CREVAL


Creval – scrive il cda dell’istituto bocciando l’opa di Credit Agricole Italia – “presenta diversi elementi distintivi e di valore in ottica stand-alone che si ritiene debbano essere adeguatamente valorizzati e considerati”. Tra questi vengono annoverati “l’elevata eccedenza di capitale, che crea anche le condizioni per un potenziale rafforzamento della politica dei dividendi successivamente alla scadenza degli attuali limiti posti dalla Bce sino al 30 settembre 2021 con riferimento alla crisi pandemica”.

I PROGRESSI IN ANTICIPO SUL PIANO INDUSTRIALE


Il board, sottolineando i risultati raggiunti dalla banca, cita “il significativo miglioramento del profilo di rischio in anticipo rispetto al target fissato per il 2023 dal Piano Industriale”, nonché “il miglioramento dell’efficienza operativa con elevata riduzione degli oneri operativi nell’esercizio 2020”, anche qui in anticipo sui tempi fissati dal Piano Industriale.

REDDITIVITA' SOSTENIBILE E DTA


Tra gli altri aspetti positivi riscontrati nel piano di sviluppo di Creval, il board ricorda “il progressivo miglioramento dell’attività commerciale a supporto dell’obiettivo di una redditività sostenibile” e i potenziali benefici derivati dalla rilevazione di Deferred Tax Assets (Dta) su base stand-alone. “Al 31 dicembre 2020”, scrivono i vertici della banca, “Creval presenta Dta non iscritte in bilancio da perdite fiscali ed eccedenze Ace per circa 181 milioni. Le aspettative reddituali dovrebbero consentire la possibilità di iscrivere tali Dta negli esercizi futuri, per un ammontare stimato in circa 30 milioni medi annui nel periodo 2021-2026”.
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