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Ancora ribassi

Tesla ha bruciato 277 miliardi di dollari in un mese

Nuovi cali per il titolo Tesla, che ieri ha chiuso a 563 dollari per azione. Oltre alle vendite sui tecnologici, pesa anche la carenza di microchip

di Antonio Cardarelli 9 Marzo 2021 09:41
financialounge -  Elon Musk nasdaq Tesla Wall Street

Prosegue la discesa del titolo Tesla, che ieri ha chiuso con un ribasso del 5,85% a 563 dollari per azione. Si tratta, per la società di Elon Musk, della quinta chiusura in ribasso consecutiva e che, nell’ultimo mese, ha “bruciato” 277 miliardi di dollari di capitalizzazione, arrivando agli attuali 540 miliardi di dollari. A farne le spese è stato proprio Elon Musk, che possiede circa il 18% delle azioni di Tesla.

VENDITA SUI TECNOLOGICI


Tesla è stata colpita in pieno dal sell-off che sta interessando i titoli tecnologici, come dimostra l’andamento dell’indice Nasdaq. L’indice tecnologico principale di Wall Street, nella seduta di ieri (lunedì) ha chiuso nuovamente in rosso (-2,41%) portando così il bilancio del 2021 in area negativa. Un calo, quello dei titoli tecnologici, che può essere spiegato con due motivi principali: il rialzo dei rendimenti dei decennali Usa e la migrazione degli investitori verso titoli che potranno beneficiare della ripresa economica, i cosiddetti titoli "ciclici".

[caption id="attachment_177883" align="alignnone" width="550"] L'andamento del titolo Tesla negli ultimi sei mesi[/caption]

LA CRESCITA DEL DOW JONES


La campagna vaccinale, soprattutto negli Usa, procede a ritmo serrato e gli investitori stanno passando dalle azioni favorite dalle restrizioni della “stay at home economy” a quelle di società favorite dalla riapertura. Non a caso anche il titolo di Amazon è passato dai 3400 dollari di inizio febbraio agli attuali 2950 dollari. Così come la rotazione è ben visibile dall’andamento del Dow Jones, che ieri ha chiuso a +0,97% e da inizio anno segna un incremento di poco inferiore al 4%. E l’indice Dow Jones racchiude titoli come Caterpillar, Walt Disney, Coca-Cola e Boeing che certamente potranno crescere con la fine dei lockdown.

CARENZA DI MICROCHIP


Inoltre, a rendere ancora più complicata la situazione attuale di Tesla, è la carenza globale di microchip che sta rallentando l’industria automobilistica mondiale e colpisce duramente la produzione di auto elettriche. A fine febbraio Tesla è stata costretta a chiudere per due giorni lo stabilimento di Fremont (California) proprio a causa della mancanza di chip.
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