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Cambio in vista

GAM: la rotazione verso i titoli ciclici può favorire l'Europa

Dopo un 2020 caratterizzato da una fortissima dispersione, secondo GAM la tendenza a tornare sui titoli ciclici e sulle small cap potrebbe proseguire nel 2021, sostenendo in particolare i listini europei

di Virgilio Chelli 18 Dicembre 2020 19:00
financialounge -  Europa GAM Paolo Mauri Brusa Scenari titoli ciclici

Il 2020 non è iniziato sotto i migliori auspici, con le forti tensioni fra Stati Uniti e Iran che hanno fatto temere una pericolosa escalation. Poi, a fine gennaio, l’inizio della quarantena a Wuhan e l’esplosione della pandemia ha condizionato le vite di tutti fino ad oggi e lo farà, per certi versi, per molti mesi a venire. Gli infiniti negoziati sulla Brexit e le elezioni americane hanno distratto l’attenzione in alcuni frangenti, con fasi di nervosismo e distensione. L’arrivo dei vaccini ha infine riacceso le speranze di un ritorno alla vita normale nel 2021.

IL 2020 ANNO DELLA DISPERSIONE


In questo modo Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR, traccia un sintetico bilancio del 2020 caratterizzando l’anno che sta per chiudersi con il termine “dispersione”. La pandemia ha messo a dura prova il modo di lavorare globalizzato e interconnesso e, al tempo stesso, ha innescato una brusca accelerazione di alcune tendenze preesistenti, determinando vincitori e vinti. Sul fronte sanitario, l’emergenza ha avuto molteplici implicazioni, dalla revisione dei sistemi sanitari, al maggior utilizzo della telemedi­cina, all’arrivo di una nuova classe di farmaci che potrebbero avere, fra l’altro, importanti implicazioni nella cura del cancro.

RITORNO ALLA NORMALITÀ


Dal punto di vista industriale, l’esplosione del telelavoro e la sempre maggiore dipendenza dalle applicazioni cloud, hanno dato il via a una rivoluzione tecnologica che ha interessato i privati e aziende. Per questo, prosegue Mauri Brusa, non stupisce vedere il Nasdaq sui massimi storici, con una performance di oltre il 40% nell’anno, mentre molti altri listini, in particolare in Europa, sono ancora in territorio negativo. La maggiore sfida per il 2021 resta legata alla gestione dell’emergenza sanitaria, che con la più grande campagna vaccinale della storia dovrebbe rientrare con il progressivo ritorno alla normalità economica.

ROTAZIONE A FAVORE DELL’AZIONARIO EUROPA


Il timore che le catene produttive di molti settori venissero irrimediabilmente danneggiate dai lockdown, non si è fortunatamente concretizzato, grazie all’intervento di governi e Banche Centrali, e dal secondo tri­mestre la ripresa potrebbe essere spedita. Ciclici e small cap, grazie alle aspettative generate dai vaccini, hanno recuperato in parte il divario, con una rotazione che potrebbe proseguire nel 2021, sostenendo in particolare i listini europei.

SPINTA ALLE ECONOMIE ASIATICHE


Secondo l’esperto di GAM, inoltre, la ripresa del commercio globale dovrebbe dare una spinta alle economie asiatiche, che hanno gestito meglio l’epidemia e ripartite da mesi grazie ai consumi interni. Le banche centrali non faranno mancare il sostegno, anche a dispetto di un’inflazione in crescita. Se tutto dovesse procedere per il meglio, è lecito attendersi una normalizzazione dei rendimenti governativi, sia in Europa che in USA. Molte Case d’investimento stimano il decennale americano all’1,5% entro fine 2021, non molto ma abbastanza per fornire un po’ di redditività.
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