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La denuncia

I Paesi ricchi fanno incetta di vaccini, quelli poveri rischiano di rimanere senza

Secondo il report di Oxfam, le nazioni occidentali potranno vaccinare l’intera popolazione tre volte mentre decine di Paesi poveri non saranno in grado di coprire neanche gli operatori sanitari

di Antonio Cardarelli 9 Dicembre 2020 16:30
financialounge -  Disuguaglianza oxfam vaccino

Oltre la metà delle dosi di vaccino contro il coronavirus è stata acquistata da Paesi che ospitano solo il 14% della popolazione mondiale. Tradotto: i Paesi più poveri rischiano seriamente di non avere a disposizione abbastanza dosi per proteggere i cittadini. A lanciare l’allarme sono Oxfam e People’s Vaccine Alliance, che portano come esempio il Canada, nazione che ha già prenotato dosi sufficienti a vaccinare 5 volte la sua popolazione.

67 PAESI A RISCHIO


Tra i maggiori acquirenti dei vaccini più promettenti – sostanzialmente tre finora – c’è anche l’Unione Europea, che secondo lo stesso report ha comprato dosi sufficienti a vaccinare la sua popolazione 2,3 volte. Il vaccino contro il coronavirus, quindi, rischia seriamente di diventare una questione esclusiva dei Paesi ricchi, a discapito delle nazioni con possibilità economiche ridotte. Queste ultime, secondo lo studio, nel 2021 saranno in grado di vaccinare solo una persona su dieci contro il coronavirus e ben 67 Paesi rischiano di rimanere indietro nonostante l’aumento dei contagi.

DOVE ANDRANNO LE DOSI MODERNA E PFIZER


"A nessuno dovrebbe essere impedito di ottenere un vaccino salvavita a causa del Paese in cui vive o della quantità di denaro che possiede", ha dichiarato Sara Albiani, policy advisor per la salute globale di Oxfam Italia. Ad oggi, tutte le dosi di Moderna e il 96% di quelle prodotte da Pfizer/BioNTech sono state acquisite da Paesi ricchi, sottolinea il comunicato di Oxfam, aggiungendo che "il consorzio Oxford/AstraZeneca si è invece impegnato a fornire il 64% delle dosi ai paesi in via di sviluppo, ma per il prossimo anno sarà in grado di rifornire al massimo il 18% della popolazione mondiale".

SERVE MAGGIORE CONDIVISIONE


La soluzione, secondo Oxfam, sarebbe la condivisione del know how tecnologico da parte delle aziende impegnate nella produzione dei vaccini: "Solo così potranno essere prodotte miliardi di dosi di vaccini sicuri ed efficaci, messi a disposizione di tutti coloro che ne avranno bisogno". "I Paesi ricchi hanno chiari obblighi in materia di diritti umani, dovendosi  non solo astenere da azioni che potrebbero danneggiare l'accesso ai vaccini altrove, ma fornendo cooperazione e assistenza ai paesi che ne hanno bisogno. Acquistando la stragrande maggioranza della fornitura mondiale di vaccini, i Paesi ricchi violano dunque i loro obblighi in materia di diritti umani", prosegue la nota.

UTILIZZO DI FONDI PUBBLICI


Nello stesso comunicato, inoltre, viene ricordato come i vaccini AstraZeneca/Oxford, Moderna e Pfizer/BioNTech siano stati sviluppati anche grazie a oltre 5 miliardi di dollari di fondi pubblici. Ma il risultato, conclude Mohga Kamal Yanni, della People’s Vaccine Alliance  - è che i Paesi ricchi hanno dosi sufficienti per vaccinare quasi  tre  volte tutta la loro popolazione mentre i Paesi più poveri non ne hanno a sufficienza neanche per raggiungere  gli operatori sanitari e le persone a rischio".
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