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Investire in azioni

Tra toro e orso non si deve perdere mai di vista l’innovazione

Le forze in campo che spingono il toro o sostengono l’orso sembrano equivalenti. Nel breve termine Europa e UK appaiono favoriti ma l’innovazione tecnologica continuerà a guidare i mercati

di Leo Campagna 7 Dicembre 2020 10:20
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MOTIVI DI OTTIMISMO


Una delle poche certezze di questi tempi è che nessuno sarà scontento di mettersi il 2020 alle spalle. Per il resto il braccio di ferro tra le forze rialziste di mercato (toro) e quelle ribassiste (orso) prosegue con diversi fattori di supporto per entrambe. Uno scenario che si intreccia con le considerazioni di fine anno. “I riflettori restano puntati sugli Stati Uniti, dove sono destinate a proseguire le tensioni di natura politica riguardo ad ulteriori sostegni fiscali legati alla pandemia e alla stagione invernale del Covid-19. Nel frattempo, mentre continuerà la fase di adattamento dell’economia in caso di nuove ondate di contagio, la stagione degli acquisti per le vacanze e le notizie sui vaccini suggeriscono motivi di ottimismo”, riferisce nell’articolo “Chi vincerà nel braccio di ferro tra Toro e Orso in Borsa" Jack Janasiewicz , Portfolio Strategist di Natixis Investment Managers.

IMPROBABILE UN’INVERSIONE DI TENDENZA DA GROWTH A VALUE


Una delle domande più frequenti in ambito finanziario è se sia possibile un’inversione di tendenza dai titoli growth a quelli value. Negli ultimi anni, infatti, il mercato ha premiato i titoli growth, a rapida crescita, rispetto ai titoli value, caratterizzati da una bassa valutazione, con un’accelerazione nel corso di quest’anno. A questo proposito, Christian Schmitt, Senior Portfolio manager Ethenea, suggerisce di uscire dal dilemma value o growth e analizzare la varietà di sfumature importanti e i fattori in grado di influenzare le prospettive delle singole aziende. “Per esempio, dopo i minimi di marzo, abbiamo spostato l’attenzione del portafoglio azionario del comparto Ethna-DYNAMISCH dai titoli difensivi ai titoli più ciclici. In parallelo abbiamo preso profitto dagli immediati ‘vincitori’ della crisi e investito maggiormente in quelle società che, pur accusando nel breve periodo gli effetti del lockdown, continuano a mostrare una crescita strutturale convincente a lungo termine” argomenta nell’articolo “Nell’azionario vince il connubio tra valutazioni interessanti” il Senior Portfolio manager Ethenea, secondo il quale questo connubio tra valutazioni interessanti e crescita strutturale costituisce la condizione di investimento più efficace.

NON PERDERE MAI DI VISTA L’INNOVAZIONE


In tutti i casi resta fondamentale non perdere mai di vista l’innovazione. “Il settore dell’asset management è l’unico in cui viene considerato un bene il fatto di non cambiare i processi adottati”, precisa nell’articolo “Le tre lezioni sulla gestione azionaria” Ben Ritchie, Head of European Equities, Aberdeen Standard Investments. “Spesso veniamo apostrofati con la domanda: ‘Ma allora avete cambiato il vostro processo?’, come a suggerire che cambiare qualcosa sia terribile”. L’innovazione procede a una velocità fulminea, in cui il ritmo del cambiamento non fa che accelerare, “eppure nel settore degli investimenti, molti ritengono che adattarsi ed evolversi rappresenti una problema e non una soluzione”. Nel futuro, il costante sviluppo della comprensione dei fattori Esg (ambientali, sociali e di governance) ci aiuterà a migliorare la valutazione dei rischi e delle opportunità associati ad un investimento.

I 5 TREND STRUTTURALI SOSPINTI DALLE NUOVE TECNOLOGIE


Intanto, se l’epidemia di Covid-19 ha frenato temporaneamente la spesa IT di molte aziende, ha anche delineato la necessità a lungo termine, per ogni impresa, dell’accelerazione della trasformazione digitale. Un trend strutturale che, se da un lato ha rafforzato la posizione di molti leader di mercato con business model scalabili e solide capacità digitali, dall’altro apre interessanti spazi di crescita per gli operatori specializzati più piccoli . In quest’ottica, Brad Olalde, Senior product specialist di Capital Group, ha individuato cinque tendenze principali capaci di acquisire slancio anche nella fase di ritorno ad un mondo più normale. Si tratta, come da lui stesso spiegato nell’articolo “Ecco le cinque tendenze tecnologiche vincenti anche nel mondo post-Covid” del modello di business in “abbonamento”, della digitalizzazione, dell’accelerazione dell’adozione di nuove tecnologie nei settori dei servizi, della diffusione delle nuove tecnologie anche nei settori a bassa innovazione e una ulteriore crescita dell’automazione delle fabbriche.

LA SFIDA DEGLI EMERGENTI AI BIG TECH USA


Ma attenzione. Come si legge nell’articolo “Ecco i titoli tecnologici dei Paesi emergenti che minacciano il primato americano” i big tech USA potrebbero presto confrontarsi con temibili concorrenti dei mercati emergenti. Nonostante i listini di questi ultimi abbiano riportato performance poco brillanti nel 2018 e nel 2019, e anche nel 2020 restino indietro rispetto all’S&P 500, un gruppo di titoli non ha preso parte a questa flessione, delineando una tendenza opposta al resto del mercato e continuando a crescere. Sono le aziende identificate dalle loro iniziali come START: Samsung Electronics, Tencent Holdings, Alibaba Group, Reliance Industries e Taiwan Semiconductor. Secondo Tim Love, Investment Director e responsabile delle strategie azionarie dei paesi emergenti di GAM Investments, questi titoli diventeranno sui mercati emergenti l’equivalente di quelli che negli Stati Uniti vengono chiamati FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Alphabet, quindi Google) e condizioneranno l’andamento dell’intera asset class.

REGNO UNITO E EUROPA HANNO VALUTAZIONI ATTRAENTI


In ogni caso, l’azionario americano resta un punto di riferimento per l’investitore che guarda al lungo termine, anche perché offre titoli di elevata qualità e all’avanguardia mondiale sulla frontiera tecnologica e digitale. Tuttavia, attualmente, presenta anche valutazioni elevate. Anche la Cina nel panorama azionario globale costituisce una prospettiva di lungo periodo. All’opposto, l’azionario britannico è oggi forse il più a buon mercato al mondo, e nella prospettiva di un accordo di Brexit rappresenta un’opportunità, anche se di breve termine. Lo stesso si può affermare più in generale delle azioni europee. È una delle indicazioni che si possono leggere nell’articolo “Columbia: “Azionario 2021, Regno Unito ed Europa occasioni sul breve termine” e che sono emerse da un webinar sulle prospettive del 2021 di Columbia Threadneedle Investments, i cui dettagli cui hanno partecipato William Davies, CIO EMEA, e Paul DiGiacomo, Head of Equity Research, della casa d’investimento.
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