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Bluff o realtà?

Negli Usa c’è già un piano per distribuire un vaccino entro la fine di ottobre

Dubbi sulla tempistica: solo una mossa elettorale di Trump? In Italia, intanto, il ministro della Salute Speranza: “Prime dosi di vaccino entro il 2020”

di Fabrizio Arnhold 3 Settembre 2020 11:13
financialounge -  coronavirus Covid-19 Stati Uniti Trump vaccino

La corsa al vaccino anti-Covid entra nel vivo. Chi arriverà per primo? Negli Stati Uniti, il Center for Disease Control and Prevention (CDC) ha notificato alle autorità sanitarie dei 50 Stati americani di prepararsi a distribuire il vaccino agli operatori sanitari e alle categorie più a rischio già a fine ottobre. La tempistica ha sollevato qualche dubbio perché coincide proprio con le Presidenziali Usa, in calendario il 3 novembre.

MOSSA ELETTORALE?


L’amministrazione Trump, però, chiude la porta all’iniziativa globale per lo sviluppo, una decisione legata alla presenza dell’Oms nel progetto. “Gli Stati Uniti continueranno a collaborare con i partner internazionali per assicurare la sconfitta del virus, ma non saranno limitati da organizzazioni multilaterali influenzate dalla corrotta Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Cina”, ha commentato Judd Deere, il portavoce della Casa Bianca. La mossa dell’amministrazione Trump, quindi, per alcuni sarebbe da leggere come una mossa elettorale per aumentare i consensi in vista delle elezioni presidenziali.

I CANDIDATI VACCINI


Sarebbero due i vaccini allo studio, definiti come vaccino A e vaccino B. Secondo i dati della CDC, i requisiti sembrano quelli relativi ai farmaci prodotti da Pfizer e Moderna, che sono tra l’altro gli studi clinici in fase più avanzata, come spiega il New York Times. Il 20 agosto, infatti, Pfizer ha dichiarato di essere “sulla buona strada” per chiedere la revisione del governo “già nell’ottobre 2020”. Entrambi i vaccini richiedono due somministrazioni a poche settimane di distanze.

I RISCHI DA EVITARE


Ci possono essere dei rischi nell’approvazione di un vaccino da somministrare ad una larga fetta della popolazione, senza che sia terminata la fase 3 della sperimentazione. Effetti collaterali rari, ma pericolosi per la salute delle persone, possono verificarsi nel tempo e non subito, con conseguenti rischi per chi ha già ricevuto la dose del vaccino, fanno sapere esperti della comunità scientifica. In Italia, invece, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto sapere che se il vaccino di AstraZeneca dovesse essere sicuro, “le prime dosi saranno già disponibili entro la fine del 2020”.
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