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Credito, come evolve il mercato dell’high yield

Nel 2020 i mercati del credito hanno subito molti più downgrade che upgrade e il Bond Bulletin settimanale di J.P. Morgan Asset Management analizza gli effetti di questa dinamica sulle obbligazioni high yield

di Chiara Merico 9 Luglio 2020 19:00
financialounge -  coronavirus credito fallen angels High Yield J.P. Morgan Asset Management

La crisi provocata dal coronavirus ha causato un crollo dei ricavi nella maggioranza dei settori, il che ha fatto sì che a sostenere i fondamentali della qualità creditizia siano stati principalmente le banche centrali e i finanziamenti statali. Come spiega il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management nel Bond Bulletin settimanale, “la maggior parte delle imprese si è preoccupata soprattutto di preservare la liquidità, ma il prezzo della sopravvivenza sarà principalmente rappresentato da un aumento dell’indebitamento netto”.

RECORD DI FALLEN ANGEL


E a questo aumento le agenzie di rating hanno risposto con un forte incremento dei downgrade nel mercato high yield, a cui però non ha fatto da contraltare un altrettanto abbondante aumento degli upgrade. “Nel complesso, tuttavia, la qualità del credito è stata supportata da una quantità record di fallen angel (società declassate da investment grade a high yield), per un totale di oltre 240 miliardi di dollari Usa”, sottolineano gli esperti.

QUALITÀ SUPERIORE RISPETTO AL 2008


Inoltre, all’inizio della crisi anche nel mercato high yield la qualità del credito era mediamente superiore rispetto a quella del periodo precedente alla crisi finanziaria del 2008 (attualmente B+ per l’high yield statunitense e BB- quello europeo), e i prestiti privilegiati garantiti sono aumentati (quasi il 20% per l’high yield statunitense e il 35% per quello europeo). Gli esperti di J.P.Morgan Asset Management prevedono che “nel corso dell’anno i tassi d’insolvenza aumenteranno a circa l’8% nel mercato statunitense e circa il 6% in quello europeo. Sebbene si tratti di percentuali inferiori ai picchi precedenti, potrebbero rimanere su questi livelli per qualche tempo”.

RENDIMENTI MIGLIORI DAL 2009


Per quanto riguarda i guadagni, l’high yield ha registrato i rendimenti trimestrali migliori dal secondo trimestre del 2009: nei tre mesi al 30 giugno, il mercato americano è cresciuto del 9,54% e quello europeo dell’11,22%. “Difficilmente i rendimenti continueranno a essere così elevati, poiché i margini di compressione si sono ridotti”, osserva il team, secondo cui è comunque “possibile che livelli elevati di carry possano ancora sostenere la performance. Anche la migrazione dei rating ha sostenuto la performance, grazie ai fallen angel di quest’anno che hanno sovraperformato le annate precedenti e il mercato BB”.

DOMANDA FORTE PER EFFETTO DELLE BANCHE CENTRALI


Giugno è stato finora il mese più intenso sul fronte dell’offerta, con le emissioni high yield statunitensi ed europee che hanno compensato il periodo di magra della prima parte dell’anno. “Alcuni dei settori più colpiti da Covid sono stati tra quelli con il maggior numero di emissioni, con i mercati dei capitali sempre più disposti a finanziare emittenti con rating inferiore dalle cedole interessanti. Allo stesso tempo, la domanda continua a essere abbastanza forte da assorbire l’aumento dell’offerta, non solo da parte dei fondi comuni di investimento, ma anche da acquirenti istituzionali e banche centrali, con la Fed e la Bce impegnate ad ampliare i rispettivi programmi di acquisto di attivi per includere gli Etf high yield e i fallen angel”, concludono gli esperti.
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