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Banche centrali

Una sola certezza sui mercati: tassi bassi molto a lungo

Secondo Pictet AM l’economia mostra segnali di ripresa, ma incombe il rischio di una seconda ondata di contagi. In ogni caso, i tassi bassi sostengono le azioni

di Virgilio Chelli 16 Giugno 2020 21:00
financialounge -  Andrea Delitala azioni banche centrali Marco Piersimoni obbligazioni Pictet Am politiche monetarie

Anche se dopo il ciclo espansivo più lungo della storia gli Stati Uniti sono ufficialmente in recessione, certificata dal National Bureau of Economic Research, sul mercato del lavoro induce a un certo ottimismo il fatto che l’impennata della disoccupazione pare di natura temporanea, come mostra il dato sorprendente di maggio con la creazione di 2,5 milioni di posti. Dati che sembrano confermare il trend a “V” della ripresa, già mostrato in Cina, dove ormai l’attività è tornata a livelli normali, e in parte anche dagli indicatori americani sulla produzione e sui consumi. Ma perché il trend positivo prosegua è necessario evitare una seconda ondata di contagi, che potrebbe trasformare la “V” in una “W” con danni strutturali all’economia globale.

TASSI BASSI SONO UN TOCCASANA PER CHI EMETTE DEBITO


Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet AM osservano che le banche centrali stanno usando gran parte delle armi a disposizione, ma anche che la Fed ha spostato verso un orizzonte temporale indefinito una possibile stretta monetaria. Per questo, tassi e rendimenti reali potranno solo rimanere stabili o addirittura scendere, in uno scenario che equivarrebbe a un ulteriore stimolo, nonché un toccasana per la sostenibilità del debito sia pubblico che privato. Inoltre le banche centrali potrebbero ricorrere a un programma di controllo della curva dei tassi alla giapponese.

IN USA E IN EUROPA È IN ATTO LA MONETIZZAZIONE DEL DEBITO


In ogni caso, per ora la Fed garantisce la sostanziale monetizzazione del deficit pubblico, lasciando maggior spazio di manovra fiscale all’amministrazione, e infatti il Tesoro USA ne sta approfittando emettendo debito anche oltre il fabbisogno, per accantonare risorse di cui avrà bisogno in corso d’anno. La stessa monetizzazione del debito sta avvenendo in Europa, con la BCE che ha quasi raddoppiato gli acquisti del PEPP a 1.350 miliardi allungando il programma almeno fino a tutto giugno 2021, con l’effetto che potrà coprire gran parte del nuovo debito che dovranno inevitabilmente emettere i singoli Stati membri.

TASSI BASSI FANNO ANCHE SALIRE I PREZZI DELLE AZIONI


Contemporaneamente, è in fase di definizione il piano Next Generation EU, il vecchio Recovery Fund, che rappresenta un vero e proprio punto di svolta per l’assetto politico comunitario e che nella formulazione attuale comporta un trasferimento netto di risorse dai Paesi con maggiore margine di manovra ai più indebitati, come Italia, Spagna e in questa occasione anche Francia. Secondo gli esperti di Pictet AM, con le banche centrali impegnate a mantenere i tassi bassi ancora a lungo, non deve sorprendere la risalita delle azioni, perché tassi bassi impattano per diverse vie sui prezzi e una loro discesa non fa altro che sostenere i multipli.

I CAPITALI ALLA RICERCA DI RENDIMENTO VANNO SULLE BORSE


Infatti, spiegano Delitala e Piersimoni, tassi bassi fanno crescere il valore attuale dei dividendi futuri e, di conseguenza, i prezzi. Inoltre sono uno dei fattori chiave che influenzano il costo a cui le imprese si finanziano, e infine, dal punto di vista meramente finanziario, spingono sulle azioni i capitali in cerca del rendimento che non trovano nel reddito fisso. La compressione dei tassi amplia così i premi di rischio, aprendo la strada a ulteriori rialzi delle Borse.

POSSIBILI VEDERE MULTIPLI SU LIVELLI NON ECONOMICI


Per tutti questi motivi, secondo Delitala e Piersimoni, in un contesto di tassi bassi a lungo le valutazioni azionarie vengono inevitabilmente spinte in alto, e non si può escludere la possibilità di vedere multipli su livelli non economici ancora per parecchio tempo. Ma l’incertezza nelle previsioni economiche è ancora elevata e il rischio di una nuova ondata di contagi grava inesorabilmente sulle prospettive per gli utili aziendali. Oggi le azioni USA sono stimate a 23 volte gli utili attesi, mentre sullo sfondo si delinea lo scoglio delle elezioni, con Biden favorito su Trump nei sondaggi, e una sua vittoria potrebbe voler dire più tasse sulle imprese. La conclusione degli esperti di Pictet AM è che “all’orizzonte, abbiamo un’unica grande certezza: tassi bassi ancora a lungo”.

Per altri approfondimenti su investimenti e strategie a cura di Pictet Asset Management è possibile visitare il sito corporate e il blog di cultura finanziaria Pictet per Te.
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