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Petrolio a zero solo per rollover contratto futures, Wall Street non si fa ingannare

Il Nasdaq conferma la leadership limitando il calo dopo due settimane di corsa, con S&P e Dow al seguito. Archiviato il crollo del petrolio, che però anticipa la ripresa perché i futures a novembre viaggiano a 30 dollari

di Stefano Caratelli 21 Aprile 2020 09:14
financialounge -  Futures nasdaq petrolio rollover Wall Street WTI

Il crollo del prezzo del petrolio che ha spedito il WTI americano sottozero, mentre il Brent ha limitato i danni tenendo in area 25 dollari, non ha impedito a Wall Street di consolidare il rimbalzo dai minimi del 23 marzo, con il Nasdaq che contiene il calo dopo due settimane di corsa mentre lo S&P 500 riesce a tenersi a distanza da quota 2.800 punti. Gli investitori continuano a guardare alla ripartenza dell’economia dopo il blocco auto-inflitto per contenere la diffusione della pandemia del coronavirus. E anche i futures del petrolio lo confermano nonostante il crollo senza precedenti, dovuto semplicemente a fattori tecnici, quali il rollover dei futures con scadenza maggio.

IL PETROLIO CROLLA MA I FUTURES DI QUI A QUALCHE MESE INDICANO UN FORTE RIMBALZO


Il calo che ha fatto fare titoli sbagliati infatti riguarda i futures per le consegne a brevissimo, per il mese di maggio, quando è atteso l’impatto più violento della recessione e quindi del calo dei consumi, mentre quelli con scadenza giugno tengono ben sopra 20 dollari e quelli a novembre viaggiano addirittura sopra 30 dollari, a indicare che i prezzi scontano una ripresa della domanda conseguente alla ripartenza dell’economia. Il grafico qui sotto lo mostra chiaramente.

[caption id="attachment_156922" align="alignnone" width="350"]Futures sul petrolio Wti sulle scadenze a maggio, giugno e novembre Futures sul petrolio Wti sulle scadenze a maggio, giugno e novembre[/caption]

UNA SITUAZIONE ECCEZIONALE, MA ASSOLUTAMENTE TEMPORANEA


In coincidenza con la scadenza dei futures di maggio la speculazione si è scatenata, e chi ha capacità di stoccaggio si è assicurato il greggio a zero e potrà rivenderlo dopo l’estate a 30 dollari se non sopra. Per il Brent invece, meno soggetto a questo tipo di speculazioni, la chiusura di venerdì a 28 dollari ha sostanzialmente tenuto con una perdita contenuta mentre le consegne a novembre sono quotate addirittura a 37 dollari. Se allunghiamo lo sguardo, i futures con scadenza 2021 prezzano il petrolio vicino a 40 dollari. In pratica sul mercato americano si è verificata la situazione paradossale, ma assolutamente temporanea, che non comprano petrolio neanche se ti pagano perché non sanno dove metterlo, almeno per ora.

UNA TENUTA DEL MERCATO CHE SEMBRA AVERE BASI SOLIDE


Ma la tenuta di Wall Street sembra avere basi anche più solide, a cominciare dalla conferma della componente tecnologica, che sta uscendo decisamente vincente dalla crisi da virus con diversi titoli importanti che non solo hanno azzerato il ribasso da virus, ma sono addirittura in rialzo da inizio anno. Il mercato punta su una riapertura rapida dell’economia, con un impatto violento tra maggio e giugno e una ripresa già in estate per prendere poi velocità dopo agosto. La conferma di questa lettura viene anche dall’andamento dei titoli energetici che avrebbero dovuto essere affondati dal crollo del petrolio e che invece hanno contenuto il ribasso.

WALL STREET STA APPROFITTANDO DELLA CRISI PER FARE UN PIT STOP


Il mercato americano è come se avesse approfittato della crisi da virus per fare una revisione al motore. Alla fine lo S&P 500 è più o meno dove stava un anno fa, ad aprile 2019. La gente non viaggia e gli aerei sono a terra, ma magari le compagnie sfruttano l’occasione per un check di manutenzione e sicurezza, e infatti il WSJ ci informa che questo particolare business sta andando alla grande. Le trimestrali che questa settimana stanno uscendo a raffica non sono esaltanti, e quelle del secondo trimestre lo saranno ancora di meno, ma le società americane stanno sacrificando gli utili e i dividendi per affrontare con più fieno in cascina l’impatto della recessione appena iniziata che verrà cifrata pesantemente nei dati del trimestre aprile-giugno, soprattutto per avere il serbatoio pieno di benzina quando riaccendono i motori.

Borse europee nervose in attesa del Consiglio Ue di giovedì


Borse europee nervose in attesa del Consiglio Ue di giovedì - News - Financialounge.com





SE SCORRE IL SANGUE FORSE FA TITOLO, MA ALL’INVESTITORE SERVE ALTRO


La bottom line è che quando si attraversano condizioni turbolente bisogna diffidare dei bollettini di tempesta. Gli americani dicono ‘if bleeds it leads’, vale a dire che se scorre il sangue fa titolo. Può darsi, ma probabilmente nel lungo termine non paga, e sicuramente dà indicazioni sbagliate agli investitori, che non hanno bisogno di cronaca nera, ma di informazioni accurate e verificate. Come quelle che ci sforziamo di dare ogni giorno ai nostri lettori su Financialounge.com.
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