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“L’investitore a lungo termine può trovare valore anche nei bond high yield”

La risposta pronta e poderosa delle banche centrali alla crisi da virus finora ha premiato molto i bond investment grade, ma Neuberger Berman ritiene che ci sia del valore nel lungo termine nelle emissioni di rating inferiore

di Virgilio Chelli 6 Aprile 2020 15:18

Marzo è stato un mese orribile per i mercati finanziari, ma non per tutti. Anzi, è stato un mese ottimo per il mercato primario delle emissioni di debito investment grade, mentre i bond di rating inferiore hanno sofferto molto per i problemi di liquidità e per l’ampliamento degli spread. Nel mese infatti il mercato primario investment grade americano ed europeo ha visto emissioni per oltre 135 miliardi di dollari, più del doppio di quanto in media registrato a marzo negli ultimi 5 anni. E a settembre 2008, il mese del crack di Lehman Brothers, furono collocati sui due mercati solo 15 miliardi di dollari di debito investment grade.

QUESTA VOLTA LA RISPOSTA DELLE BANCHE CENTRALI È STATA ANCORA PIÙ A LARGO RAGGIO


Brad Tank, Chief Investment Officer-Fixed Income di Neuberger Berman, ritiene che tutto questo ci stia dicendo qualcosa di importante sulla natura della crisi attuale e sulla pronta risposta messa in campo dalle banche centrali. La BCE ha allargato lo spettro degli acquisti con il Pandemic Emergency Purchase Program, includendo per la prima volta le carte commerciali di emittenti non finanziari. Un programma riaperto anche dalla Fed che, anche qui per la prima volta, ha iniziato a comprare anche corporate bond investment grade sia sul mercato primario che sul secondario.

A DIFFERENZA DEL 2008, LA CRISI HA COLTO MERCATI DEI CAPITALI E BANCHE IN BUONA SALUTE


Questo ha consentito al mercato investment grade di recuperare tra 60 e 80 punti di spread con alcuni emittenti BBB che si sono aggiunti a quelli con rating A e AA (come ad esempio T-Mobile) beneficiando della riduzione del premio di rischio assegnato dal mercato. Il fatto rassicurante evidenziato dall’esperto di Neuberger Berman è che banche e mercati dei capitali, sempre a differenza della crisi del 2008, siano abbastanza in buona salute da sottoscrivere importanti emissioni di debito, facendo da canalizzatori degli interventi messi a disposizione dalle banche centrali per sostenere grandi imprese strategiche alle prese con problemi di cassa.

GUARDARE OLTRE GLI INVESTMENT GRADE ASSUMENDO SELETTIVAMENTE RISCHIO AGGIUNTIVO


E come va letta la situazione da parte degli investitori? Tank ritiene che possano arrischiarsi anche a guardare oltre l’opportunità offerta dal segmento investment grade assumendosi in modo selettivo qualche rischio aggiuntivo. È vero che molta della fiducia del mercato è legata al supporto di Fed e BCE, e che le classi di asset che non godono oggi di questo sostegno come gli high yield pongono problemi più complessi. Ma, aggiunge Tank, “mai dire mai”, la Fed potrebbe decidere di entrare anche su questo segmento, che tra l’altro è molto supportato dal private equity, che presto potrebbe essere chiamato a iniettare capitali freschi nelle società in portafoglio a questi fondi.

I TEMPI PEGGIORI PER L’ECONOMIA FORSE SONO I MIGLIORI PER I RITORNI NEL LUNGO TERMINE


In ogni caso, l’esperto di Neuberger Berman ritiene che spread che si avvicinano ai 1.000 punti stanno sovrastimando l’entità dei possibili default. Certo, potranno anche allargarsi ancora, ma per l’investitore a lungo termine questo potrebbe essere il momento giusto di cominciare a guardare gli emittenti di high yield da vicino, in cerca di aziende con fondamentali robusti e, soprattutto, con riserve di cash, accesso alla liquidità e vita lunga del debito residuo. Tra i sopravvissuti alla crisi del Covid-19 ci saranno sia emittenti investment grade che high yield, e proprio i tempi peggiori per l’economia potrebbero essere i migliori per le prospettive di ritorno a lungo termine dell’investimento. Ma soprattutto per gli high yield va adottata una selezione spietata.
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