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Mercati emergenti, Raiffeisen CM: opportunità da selezionare con cura

Gli asset emergenti presentano valutazioni apparentemente convenienti, ma la ricetta di Raiffeisen Capital Management raccomanda una selezione estrema per i rischi legati a possibili fughe di capitali e al calo delle materie prime

di Virgilio Chelli 2 Aprile 2020 15:29
financialounge -  coronavirus daily news materie prime mercati emergenti Raiffeisen Capital Management

Quando il nuovo coronavirus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, alla calma iniziale è presto subentrato il panico. Con i mercati azionari crollati in tempi record è iniziata anche la fuga di capitali dai Paesi emergenti, mentre persino mercati altamente liquidi come quello dei titoli del Tesoro Usa hanno temporaneamente subito notevoli distorsioni. A seconda dello scenario ipotizzato, le valutazioni di azioni e obbligazioni di molti Paesi emergenti appaiono da interessanti a molto convenienti, oppure presentano ancora notevoli rischi al ribasso. Una ripresa duratura potrà arrivare solo quando sarà prevedibile la fine dell’emergenza.

L’IMPATTO DELLE MISURE ANTI-VIRUS METTE SOTTO PRESSIONE AZIONI, BOND E VALUTE EMERGENTI


Nel suo Panorama dei Mercati emergenti, il Team di gestione di Raiffeisen Capital Management osserva che mentre in decine di paesi la chiusura su vasta scala di fabbriche, strutture pubbliche e i divieti di circolazione sono ormai una realtà, in Cina, invece, l’economia e la vita pubblica fuori della provincia più colpita dell’Hubei sembrano lentamente tornare alla normalità. Ma le contromisure delle autorità in tutto il mondo sono senza precedenti nella storia, e l’impatto economico che ne risulta è grave, mettendo azioni, obbligazioni e valute dei Paesi Emergenti sotto forte pressione.

IL PREMIO DI RENDIMENTO DELLE OBBLIGAZIONI EMERGENTI IN VALUTA È SALITO RAPIDAMENTE


Nella prima fase del sell-off globale, l’indice azionario MSCI Emerging Markets ha, in alcuni casi, addirittura tenuto meglio dell’indice dei mercati sviluppati, soprattutto per le performance ancora relativamente buone delle azioni cinesi. Ma forti deflussi di capitali e crescenti preoccupazioni sulle conseguenze a lungo termine della pandemia hanno messo sotto forte pressione non solo le azioni ma anche le obbligazioni e le valute dei Paesi emergenti, con il premio di rendimento medio delle obbligazioni in valuta forte rispetto ai titoli del Tesoro USA salito a oltre 7 punti percentuali.


ALLO SCHOCK DA VIRUS SI È AGGIUNTO IL CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO E DEI METALLI


A questo si è aggiunto il crollo dei prezzi del petrolio e dei metalli industriali che ha messo molti Paesi esportatori davanti a ulteriori problemi. Allo stesso tempo, le profonde distorsioni economiche globali, i deflussi di capitali e l’aumento dei finanziamenti necessari hanno fatto rinascere un problema che ci accompagna da un decennio, vale a dire la carenza globale di liquidità in dollari. Gli enormi stimoli fiscali del governo USA richiedono grandi quantità di dollari, e per questo la Fed ha creato linee di swap per centinaia di miliardi di dollari con le banche centrali di tutto il mondo. Resta da vedere se sarà sufficiente.

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RISCHIO CHE COL PERDURARE DELL’EMERGENZA I PROBLEMI DI LIQUIDITÀ DIVENTINO DI SOLVIBILITÀ


Per il momento, secondo il Team di gestione di Raiffeisen Capital Management, il dollaro dovrebbe rimanere forte, non contribuendo così ad allentare le tensioni. La casa d’investimento ritiene che, come per quasi tutti i settori dell’attuale crisi, anche qui vale il concetto che “Più a lungo dura l’attuale situazione eccezionale, più i problemi di liquidità si trasformeranno in problemi di solvibilità”. La conclusione è che, anche se la pandemia dovesse placarsi abbastanza rapidamente, nei prossimi trimestri ci potrebbero essere default delle obbligazioni in valuta forte dei Paesi emergenti, non solo delle emissioni corporate, ma anche a livello di governativi. Resta quindi importante la raccomandazione di una selezione accurata.
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