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Anche Gucci e Prada si mettono a produrre camici e mascherine

Toni Scervino, ad della maison Ermanno Scervino, ha risposto all’appello della Regione Toscana per fabbricare dispositivi di protezione contro il contagio da Covid-19. L’aiuto è offerto in maniera gratuita

di Fabrizio Arnhold 23 Marzo 2020 17:27

La grande moda si mobilita contro il coronavirus. Toni Scervino, amministratore delegato della maison Ermanno Scervino, ha risposto all’appello della Regione Toscana per fabbricare dispositivi di protezione contro il contagio da Covid-19. E non è il solo. 

LA GRANDE MODA SI MOBILITA 


Oltre a Scervino, hanno risposto all’appello della Regione Toscana anche gli altri blasonati marchi della moda: Gucci, Salvatore Ferragamo, Fendi, Celine, Serapian con pelletteria Richemont, Prada, Valentino. Si tratta di un aiuto offerto in maniera completamente gratuita. 

“GRANDE ORGOGLIO”


"Le nostre sarte erano a casa per precauzione, abbiamo chiesto loro se volevano fare volontariato per produrre mascherine, camici e cuffie, e hanno aderito tutte, anche le loro vicine di casa: per noi è un grande orgoglio”, commenta all’Ansa, Ermanno Scervino. "L'assessore regionale Saccardi ci ha chiamati, e noi ci siamo subito messi a disposizione", spiega Scervino, che loda l'operato delle sarte impegnate ogni giorno a cucire mascherine e camici: "Questa è la bella Italia - aggiunge - mi commuovo a dirlo”.

MASCHERINE, CAMICI E CUFFIE


Un aiuto concreto, in un momento di grande emergenza. Un gesto che vuole sopperire alla mancanza di mascherine negli ospedali e nelle residenze sanitarie assistenziali della Toscana. Il materiale utilizzato dalle sarte di Scervino è il tessuto non tessuto (Tnt), il cui uso è indicato dalla Regione sulla scorta delle analisi di laboratorio condotte da PontLab e dall’Università di Firenze, e che viene fornito alla maison da aziende di Prato. 

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GLI ELASTICI PER LE SARTE


Incaricati di Ermanno Scervino portano tutti i giorni le pezze di Tnt, gli elastici e i ferretti a casa delle sarte, ritirando nell’occasione anche i dispositivi già realizzati, che finiscono nelle aziende sanitarie e nelle residenze sanitarie assistenziali della Toscana. Il fine è quello di “tutelare i nostri anziani”, conclude Scervino, “abbiamo saputo che non hanno questi dispositivi e noi per questo vogliamo contribuire”.

FERRARI PRONTA A PRODURRE RESPIRATORI 


Nei giorni scorsi, Fiat Chrysler e Ferrari si sono dette disposte a produrre parti per ventilatori polmonari: come rivelato da Reuters, le due aziende automobilistiche hanno avviato colloqui con il principale produttore italiano di apparecchi salvavita, di cui c’è urgente bisogno, soprattutto nel Nord Italia, per trattare i pazienti colpiti dal coronavirus
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