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Idee di investimento - Azioni - 9 marzo 2020

La correzione ha riportato su livelli meno estremi le valutazioni azionarie ma è meglio aspettare l’evoluzione del contagio. Opportunità a medio lungo termine nell’azionario Cina e nell’ambito dell’intelligenza artificiale

di Leo Campagna 9 Marzo 2020 09:36

AZIONARIO, VALUTAZIONI MENO CARE MA AL DI SOPRA DELLE MEDIE STORICHE


Secondo Dave Lafferty, chief market strategist di Natixis Investment Managers, l’azionario globale dopo la recente correzione è diventato più economico, ma “non ancora a buon mercato”, perché i multipli prezzo/utili forward di MSCI World Index e S&P 500, anche se abbastanza in linea con le medie quinquennali, trattano ancora a premi più alti del 5%-10% rispetto alle medie a 10 anni. Inoltre, aggiunge l’esperto di Natixis IM, le previsioni sugli utili sono ancora troppo ottimistiche, con una ripresa a V ipotizzata per la seconda metà dell’anno e il 2021. Per questo secondo Lafferty un contenimento del virus, insieme alle politiche accomodanti, potrebbe spingere al rialzo le azioni nel breve, ma le valutazioni elevate zavorreranno i ritorni a lungo termine. Di qui la previsione di Natixis IM, illustrata nell’articolo Coronavirus, Natixis: “Aumentato il rischio di recessione globale”, di una continua volatilità sui mercati azionari, del reddito fisso, delle valute e delle materie prime a mano mano che la ricaduta economica della pandemia sarà visibile nell’economia globale. Per questo, secondo la casa d’investimento, non andrebbero sprecate le potenziali occasioni offerte dall’aumento della volatilità, che dovrebbe fornire ampie opportunità per riequilibrare, ottimizzare le conseguenze fiscali, o avviare una riallocazione su differenti asset class. L’incertezza è elevata e il potenziale di perdite è maggiore rispetto a quello di guadagni, e gli investitori potrebbero prendere in considerazione strategie alternative o non tradizionali.

ATTESO UN IMPATTO FORTE MA TEMPORANEO SULL’ECONOMIA


Gli esperti di Allianz Global Investors hanno confrontato l’andamento di questa epidemia con quella della Sars del 2003 e le conseguenze sui mercati. Le conclusioni dell’analisi di AllianzGI mettono in risalto “differenze significative” con la Sars e puntano a un rallentamento economico cinese dovuto al coronavirus “significativo ma relativamente breve”, con politiche di contrasto più limitate. L’andamento dell’azionario cinese riflette la crescente fiducia del mercato, ma numerose società minori avranno difficoltà a sopravvivere. Per questo, come spiegato nell’articolo Il coronavirus non è la Sars, AllianzGI: “Impatto forte ma breve”, le aziende protagoniste del consolidamento settoriale dovrebbero ampliare la quota di mercato e alla fine sovraperformare. Allianz GI ritiene che il valore economico delle società in cui investe non sarà intaccato, e che la forte debolezza del mercato o di singoli titoli potrebbe rappresentare un’opportunità di acquisto nel lungo periodo.

LA SITUAZIONE CINESE È TUTTA DA VERIFICARE


Emergono tuttavia alcune differenze a livello regionale. Ad esempio, come spiegano nell’Analyst Survey 2020 gli analisti di Fidelity International, mentre le prospettive 2020 per le imprese europee e giapponesi sembrano destinate ad essere migliori rispetto all’anno precedente, quelle per le aziende statunitensi, che avevano guidato l’espansione globale, sono piatte. Discorso a parte per la Cina. È vero, come si fa notare nell’articolo Ciclo economico positivo? Ecco a quali condizioni può continuare nel 2020 che le attività delle imprese cinesi continuano a rallentare, ma lo fanno in modo meno rapido rispetto allo scorso anno, il che rende un atterraggio duro dell’economia di Pechino ancor meno probabile di quanto lo fosse nel 2019. Gli analisti di Fidelity riferiscono inoltre che manager cinesi sono convinti che il calo dell’attività economica potrà essere contenuto grazie alla politica monetaria adottata dalle autorità cinesi, al di là degli interventi messi in campo per contrastare il coronavirus.

FOCUS SULLE AZIENDE HI TECH, MEDTECH E AD ALTA CRESCITA E QUALITÀ


In attesa di conoscere se e quanto la Cina riprenderà a correre al ritmo pre-coronavirus, Neil Robson, responsabile azioni globali di Columbia Threadneedle Investments, si dice convinto che il contesto di crescita moderata che caratterizza l’economia mondiale fin dalla crisi finanziaria globale perdurerà lasciando spazio, anche durante l’epidemia da coronavirus, non soltanto alle società tecnologiche, ma anche alle aziende medtech e a tutte quelle società ad alta crescita in grado di far fronte a tutti i contesti economici. Un fenomeno già sperimentato durante e dopo la crisi finanziaria globale, nel corso della quale le società di qualità hanno saputo sovraperformare il mercato e consolidare la propria posizione competitiva. “Guardando al prossimo decennio, grazie agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, le imprese potranno perfezionare le previsioni sulla domanda e ottimizzare la produzione attraverso una catena di approvvigionamento più corta e più agile. L’automazione, in parallelo, potrebbe compensare le crescenti pressioni sui costi”, specifica Robson nell’articolo “Improbabile una recessione generalizzata provocata dal coronavirus”.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PUNTA ALLA PERSONALIZZAZIONE DELLE CURE


A proposito di intelligenza artificiale, l’utilizzo nella lotta contro il cancro può migliorare la diagnosi e la personalizzazione del trattamento: nell’articolo Intelligenza artificiale e lotta contro i tumori: prospettive molto concrete vengono elencati alcuni esempi. Migliorare lo screening, la diagnosi e il trattamento dei tumori. Obiettivi che l’intelligenza artificiale può raggiungere se applicata alla lotta contro il cancro. Lo dimostrano diverse ricerche e studi, e a ricordarlo è Candriam, che sostiene in modo convinto questo approccio attraverso la selezione delle aziende più dinamiche in un settore sempre più strategico. Gli esperti di Candriam segnalano in particolare specifiche tipologie di algoritmi che, tra le altre cose, possono anticipare i rischi comportamentali o ottimizzare i protocolli di ricerca clinica. Tenendo bene a mente che i progressi del machine learning dipenderanno sempre dalla qualità delle informazioni fornite dall’uomo, l’intelligenza artificiale avrà sicuramente un ruolo nel miglioramento della personalizzazione delle terapie e quindi della loro efficacia. Per arrivare a questi risultati serviranno investimenti massicci. E Candriam è pronta a sostenere le società più dinamiche e innovative.
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