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Borse europee

No impeachment per Trump e la Cina taglia i dazi, le Borse ripartono

Pechino riduce della metà le tariffe su 1717 prodotti statunitensi, utilizzando una clausola dell’accordo di “fase uno” relativa alle catastrofi naturali. Bene le piazze finanziarie europee e quelle asiatiche

di Chiara Merico 6 Febbraio 2020 10:43

Giornata positiva per le Borse europee, che hanno aperto la seduta in rialzo grazie alla decisione della Cina di dimezzare i dazi sull’import di oltre 1.700 beni Usa per 75 miliardi di dollari. Gli investitori restano fiduciosi per una soluzione della crisi globale generata dalla diffusione del coronavirus cinese, grazie anche alle notizie sulla possibile cura.

IN RIALZO LE PIAZZE EUROPEE


Le Borse europee aprono in rialzo, anche sull’attesa per l’intervento del presidente della Bce Christine Lagarde. In positivo Parigi (+1%) e Francoforte (+0,68%), Madrid (+0,51%), invariata Londra. Milano ha aperto in rialzo dello 0,46%. Bene anche le Borse cinesi, che hanno chiuso con buoni guadagni: l’indice Composite di Shanghai ha segnato un rialzo dell’1,72%, mentre quello di Shenzhen ha registrato un progresso del 2,90%.

IN USA TRUMP SCAMPA ALL’IMPEACHMENT


Positiva anche Wall Street: ieri il Dow Jones ha guadagnato l'1,68%, l'S&P 500 l'1,13%, mentre il Nasdaq è avanzato dello 0,43%. Dopo la chiusura della Borsa è arrivata la notizia che il Senato Usa ha assolto il presidente Donald Trump dalle accuse di impeachment.

Trovati in Cina due farmaci per la possibile cura del coronavirus. Borse in rialzo


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TARIFFE DIMEZZATE


Il governo cinese ha annunciato il dimezzamento delle tariffe aggiuntive su 1.717 prodotti statunitensi importati, per un valore complessivo di 75 miliardi di dollari. Il taglio alle tariffe sarà operativo dal 14 febbraio prossimo, a un mese dall’accordo di fase 1 sul commercio tra Cina e Stati Uniti, e prevede il dimezzamento delle tariffe al 10%, che verranno portate al 5%, e delle tariffe al 5%, che verranno portate al 2,5%.

BENI USATI PER LA LOTTA AL CORONAVIRUS


Con la “fase uno” firmata il 15 gennaio a Washington, le parti si erano anche accordate sui tagli tariffari ad alcuni beni. Di recente, Pechino aveva riaffermato, senza fornire dettagli, il proposito di intervenire su quei beni che potevano essere usati nella lotta al coronavirus.

CLAUSOLE SU CATASTROFI NATURALI


Come ha riferito il Global Times, la Cina sta considerando il ricorso a una delle clausole della “fase uno” sul commercio tra Washington e Pechino, quella relativa a "catastrofi naturali e altri eventi imprevedibili", per avviare "una consultazione" con gli Usa sul potenziale impatto dell’epidemia di coronavirus sull’intesa che èstata raggiunta. Lo riporta il Global Times, citando un esperto cinese vicino al governo. Tuttavia, è improbabile una mossa in tal senso fino alla "valutazione completa" della situazione alla fine del primo trimestre 2020.
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