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Partite Iva, in 10mila costretti a rinunciare alla flat tax per le nuove regole

Le limitazioni introdotte nella legge di bilancio, come il divieto di cumulo per redditi da lavoro dipendente o da pensione superiori a 30mila euro, costringerà quasi 10mila autonomi a dire addio al regime forfettario

di Fabrizio Arnhold 16 Gennaio 2020 11:18

Con la legge di bilancio 2020 è in arrivo una stretta per le partite Iva forfettarie, quelle che hanno scelto la flat tax. Quest’anno, secondo i dati di un’indagine dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro, è prevista un’uscita di 10mila lavoratori autonomi dal regime forfettario. Lo studio analizza i dati delle aperture delle partite Iva, durante i primi 9 mesi del 2019, e fa una stima sul numero di soggetti che sono costretti ad abbandonare la flat tax, a causa delle restrizioni introdotte dal governo. 

LA SOGLIA DEI 30MILA EURO 


La vita delle partite Iva è sempre più difficile. E il governo non fa nulla per semplificarla. Anzi. Nella nuova manovra, infatti, sono state introdotte delle limitazioni per professionisti e imprese che svolgono la propria attività con una tassazione al 15 per cento, oppure al 5 per cento, in caso di start-up. Da quest’anno, tra i requisiti per aderire al regime forfettario - che consente di pagare le tasse sui redditi lordi fino a 65mila euro, al netto di un forfait che varia in base al codice Ateco dell’attività svolta, detratta la quota destinata alla previdenza - c’è quello di non aver percepito redditi di lavoro dipendente e redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, quindi anche la pensione, eccedenti l’importo di 30mila euro. 

LE ALTRE LIMITAZIONI


Oltre al limite dei 30mila euro derivante da lavoro dipendente o pensione, viene introdotta dal governo anche la soglia di 20mila euro di spese sostenute per dipendenti e collaboratori. C’è da considerare anche l’abbandono del regime forfettario per quei lavoratori che avevano aderito lo scorso anno, contando sull’estensione della flat tax al 20% per i redditi fino a 100mila euro, cancellata dall’attuale governo. 

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10MILA LAVORATORI A RISCHIO


La nuova limitazione sembra penalizzare soprattutto i lavoratori autonomi titolari di partita Iva, con un’età compresa tra i 51 e i 65 anni e i pensionati over 65, con rispettivamente 4.084 e 3.527 abbandoni. Andando a leggere i dati dell’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro, nel 2019 si contano 269.569 nuove aperture di partite Iva nel regime forfettario, oltre due terzi (67,5%) del totale delle nuove iscrizioni 2019 (399.584). Il dato 2019 mette in evidenza un incremento di circa 40mila soggetti (+11%) rispetto al 2018. Dai numeri risulta che 10mila lavoratori con redditi da lavoro o da pensione, a causa delle nuove limitazioni introdotte dal governo giallorosso, non avranno più convenienza a svolgere un’attività autonoma. 
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