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Fca-Psa più francese, la famiglia Peugeot vuole aumentare la sua quota

Jean-Philippe Peugeot annuncia la volontà di esercitare l’opzione che permette alla famiglia francese di aumentare la quota del 2,5%. Gli Agnelli detengono il 14,5%

di Antonio Cardarelli 13 Gennaio 2020 10:53
financialounge -  Agnelli fca psa Peugeot

La famiglia Peugeot ha intenzione di esercitare l’opzione che permette di aumentare del 2,5% la quota della nuova società frutto della fusione tra Fca e Psa. A renderlo noto è Jean-Philippe Peugeot, a capo della holding Etablissément Peugeot Frères ed esponente dell’ottava generazione della storica famiglia di imprenditori, in un’intervista al quotidiano Est Républican.

PEUGEOT ALL’8,7%


L’accordo, che porterà alla nascita di un colosso del settore automobilistico da 170 miliardi di euro di ricavi, prevede infatti la possibilità per i Peugeot di aumentare del 2,5% la propria quota entro sette-otto anni. In questo modo la percentuale in possesso della famiglia francese passerebbe dal 6,2% a fusione completata all’8,7%.

PASSO INDIETRO DEL GOVERNO FRANCESE?


Il 2,5% in più arriverebbe dalla quota ancora in possesso della Banca pubblica d’investimento (Bpi) acquisita nel 2013 dal governo francese per evitare il fallimento della casa automobilistica. La quota finale della famiglia Agnelli, invece, sarà del 14,5%.

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LA QUESTIONE CONCORRENZA


A diminuire la quota nella nuova società, ha ricordato Jean-Philippe Peugeot, saranno anche i cinesi della Dongfeng con una nuova percentuale del 4,5%. Una scelta necessaria a far digerire l’accordo alle autorità antitrust statunitensi, anche se lo stesso imprenditore spiega di essere “più preoccupato sul lato dell’autorità europea della concorrenza”.

UN MATRIMONIO DI AMORE E RAGIONE


“Quello con Fca è per noi un matrimonio d’amore e di ragione”, ha spiegato Jean-Philippe Peugeot all’Est Républican ricordando poi di aver conosciuto John Elkann da giovane “quando con Sergio Marchionne visitava i saloni dell’auto”.
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