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La liquidità degli italiani pronta a tornare sul mercato?

Secondo Luca Tobagi di Invesco potrebbe essere solo una questione di tempo. E in ogni caso il 2020 potrebbe presentare oscillazioni importanti, e avere una riserva di liquidità per fronteggiarle potrebbe essere sensato

di Redazione 25 Dicembre 2019 11:00

Gli Europei, e gli Italiani in particolare, storicamente hanno avuto una propensione più al risparmio che all’investimento abbiano sempre voluto risparmiare più che investire. Negli ultimi anni, anche se non soprattutto per le incertezze generate dalla crisi, soprattutto per le famiglie italiane i due estremi di questo dilemma si sono in qualche modo uniti, in quanto la liquidità è stata in realtà la scelta di investimento privilegiata dalle famiglie. Ma, proprio in quest’ottica, potrebbe essere solo una questione di tempo prima che le famiglie i decidano di destinare risorse anche ad altre forme di investimento, con un profilo di potenziale rendimento superiore alla liquidità, specialmente in area Euro.

IN PASSATO ANNI MOLTO POSITIVI DELL’AZIONARIO NON SI SONO REPLICATI


Partendo da questa considerazione, Luca Tobagi, CFA – Investment Strategist di Invesco, proietta la sua analisi sul 2020, chiedendosi quali siano le prospettive dei mercati azionari dopo un 2019 finora molto positivo. L’esperto di Invesco osserva che a un anno in forte trend rialzista tendenzialmente ne segue uno più volatile, e fa gli esempi delle recessioni USA del 1981 e del 1990, dello scoppio della bolla di internet nel 2000 cui è seguita la recessione del 2001, e dello storno di 2018 causato dalle aspettative restrittive di Fed e Bce nel contesto di crescenti timori per la guerra dei dazi e per il rallentamento economico.

MA QUESTA VOLTA I FATTORI NEGATIVI SEMBRANO ASSENTI DAL QUADRO MACRO


Guardando al 2020, Tobagi non ravvisa nessuna di queste situazioni: l’economia mondiale non è in recessione né sembra di scorgerne una all’orizzonte dei prossimi 12 mesi, in particolare per gli Stati Uniti, non si vedono bolle speculative nei mercati azionari, mentre le Banche Centrali rimangono orientate verso un accomodamento, laddove necessario e la guerra dei dazi purtroppo è una realtà già conosciuta, non una novità. Non basta ancora per dire che il 2020 sarà positivo per i mercati azionari ma permette di affermare che lo scenario macro del 2020 non dovrebbe somigliare a quello che abbiamo visto negli anni negativi.

Aspettative positive per il 2020 dei mercati


Aspettative positive per il 2020 dei mercati





LA GRANDE LIQUIDITÀ ACCUMULATA POTREBBE INIZIARE AD ESSERE INVESTITA


L’esperto di Invesco sottolinea gli aspetti positivi: economia comunque in espansione, inflazione moderata e positiva, banche centrali accomodanti, possibili accelerazioni temporanee a sorpresa del ciclo economico nella prima metà del 2020. Una lista a cui si aggiungono alcuni aspetti specifici, come i rendimenti obbligazionari molto compressi o negativi, preoccupazione diffusa, assenza di ottimismo e posizionamento poco affollato per quanto sull’azionario e una grande liquidità che continua ad accumularsi attraverso il risparmio e potrebbe aspettare di essere investita dalle famiglie in altre tipologie di attività finanziarie.

MA MANTENERE UN BACINO DI LIQUIDITÀ PUÒ ESSERE UNA SCELTA SENSATA


Al contrario degli anni negativi citati prima, Tobagi nota che diverse di queste caratteristiche, in passato, hanno preceduto un anno positivo per i mercati azionari. Di qui l’idea di fondo, espressa nelle conclusioni tratte dall’esperto di Invesco, che dopo un 2019 in trend positivo ci si può aspettare oscillazioni nei mercati azionari nel 2020. Per questo, è la raccomandazione di Tobagi, mantenere un bacino di liquidità di dimensione ragionevole per fronteggiare queste oscillazioni potrebbe essere una scelta sensata.
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