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Cassazione

Caccia agli evasori, il Fisco ora controlla il conto del coniuge

Il Fisco può fare verifiche anche sul conto corrente del coniuge, per rintracciare movimenti sospetti sui ricavi del contribuente. Per farlo, basta che ci siano operazioni ingiustificate

di Fabrizio Arnhold 12 Dicembre 2019 17:10

Vita sempre più dura per gli evasori fiscali. Soprattutto per chi, con l’intento di pagare meno tasse, pensa di far aprire alla moglie un conte corrente, sui cui far transitare proventi di dubbia provenienza, ossia facendo del nero. L’ultima pronuncia della Corte di Cassazione fa tremare i furbetti del Fisco. 

LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE


L’agenzia delle Entrare può accertare i presunti ricavi in nero del professionista che fa operazioni sospette sul conto su cui opera con delega della moglie. Come riportato da Italia Oggi, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 32427 dell’11/12/2019, ha accolto il ricorso delle Entrare. È stato di fatto ribaltato il verdetto di merito, ricordando che in tema di accertamento delle imposte sui redditi al fine di superare la presunzione posta a carico del contribuente dal dpr. 29/9/1973, n. 600, art. 32 (in virtù della quale i versamenti operati su conto corrente bancario vanno imputati a ricavi conseguiti nell’esercizio dell’attività libero professionale o di lavoratore autonomo), "non è sufficiente una prova generica circa ipotetiche distinte causali dell’affluire di somme sul proprio conto corrente, ma è necessario che il contribuente fornisca la prova analitica della riferibilità di ogni singola movimentazione alle operazioni già evidenziate nelle dichiarazioni, ovvero dell’estraneità delle stesse alla sua attività”.

QUANDO SI APPLICA IL PRINCIPIO


Sempre Italia Oggi scrive come questo principio si applica in presenza di alcuni elementi sintomatici, come il rapporto di stretta contiguità familiare tra il contribuente e i congiunti intestatari dei conti bancari sottoposti a verifica, anche alle movimentazioni effettuate su questi ultimi. In tal caso, infatti, è particolarmente elevata la probabilità che le movimentazioni sui conti bancari dei familiari debbano, a meno che non vi sia la prova del contrario, ascriversi allo stesso contribuente sottoposto a verifica. 

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IL NUOVO ORIENTAMENTO


Nell’ultima pronuncia, però, l’orientamento è cambiato. Insomma, adesso il Fisco può anche controllare il conto corrente della moglie, nel caso in cui il marito fosse al centro di un controllo fiscale. I furbetti delle tasse sono avvisati: con l’ultima sentenza della Cassazione sarà più difficile eludere i controlli dell’agenzia delle Entrate.
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