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Idee di investimento - Obbligazioni - 28 ottobre 2019

I titoli governativi restano fondamentali per bilanciare i rischi di portafoglio, mentre i tassi a zero favoriscono le obbligazioni societarie e i bond europei possono fornire extra rendimento

28 Ottobre 2019 09:46

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T-BOND USA, TASSI ANCORA SENZA UNA PRECISA DIREZIONE


Dopo il minimo estivo in area 1,5%, il rendimento del Treasury Usa decennale ha ripreso quota, ma la congiuntura rimane debole. Secondo GAM Investments, per proseguire il trend al rialzo servono dati macro economici più solidi o politiche monetarie e fiscali credibili. Di recente si è assistito ad un ritorno del rendimento del Treasury all’1,8% e ad un leggero irripidimento della curva, allontanando così in parte i timori di recessione innescati dalla sua inversione. Secondo Antonio Anniballe, gestore del team multi asset di GAM Italia Sgr questo movimento è dovuto al fatto che il mercato sta rivedendo leggermente al ribasso le probabilità di recessione. Ma, in assenza di dati macro realmente convincenti, un’altra spiegazione è la combinazione fra un miglioramento, pur non decisivo, sul fronte geopolitico, dalla Brexit alla guerra dei dazi, e prime trimestrali che sembrano smentire un arretramento degli utili. Questo, secondo Anniballe, dimostra anche che difficilmente il rialzo del tasso decennale potrà proseguire senza il sostegno di dati macro positivi, come una stabilizzazione degli indici ISM e PMI, o i dati in arrivo sulla fiducia dei consumatori e sulle nuove assunzioni nel settore privato. La conclusione dell’esperto di GAM, come si legge nell’articolo Rendimento del T-Bond Usa: per salire ancora serve una spinta, è infatti che occupazione e consumi sono percepiti come elementi di forza dell’attuale congiuntura, mentre un eventuale deterioramento potrebbe rinfocolare i timori e invertire nuovamente la direzione del rendimento del T-bond.

GOVERNATIVI IMPORTANTI PER PROTEGGERE IL PORTAFOGLIO


Intanto la percezione di un allentamento delle tensioni sul fronte dei dazi e anche della Brexit ha dato fiato agli asset a rischio, ma le tensioni geopolitiche continueranno a restare su livelli elevati e a pesare su mercati ed economie, anche oltre l’impatto che ha già avuto in termini di indebolimento dell’attività manifatturiera globale. È quanto scrive il BlackRock Investment Institute nell’articolo BlackRock: la competizione Usa-Cina durerà ancora per molto, pur aggiungendo di continuare ad aspettarsi un recupero dell’economia globale nei prossimi 6-12 mesi, grazie alle politiche di stimolo che man mano si trasmettono all’economia reale. La conclusione è di posizionarsi per proteggere il portafoglio di investimenti contro i rischi ancora in agguato, puntando sulla parte più difensiva dell’azionario americano e continuando ad assegnare un ruolo importante ai bond governativi, anche a fronte di rendimenti estremamente contenuti.

COME GESTIRE IL RISCHIO LIQUIDITA’


Che i governativi restino essenziali lo sostengono anche Markus Peters e Flavio Carpenzano, senior investment strategist—fixed income di AllianceBernstein. “E’ vero che i titoli di Stato possono in questa fase offrire redditi ridotti, ma è altrettanto vero che sono in grado di migliorare la liquidità della strategia globale”. Più in generale, uno dei problemi più frequenti per chi investe in obbligazioni è rappresentato dalla scarsa liquidità: tecnologia, controllo dei costi e governance rigorosa sono di grande aiuto, spiegano nell’articolo Obbligazioni, tre modi per gestire il rischio liquidità gli esperti di AllianceBernstein. “Gli investitori con una limitata propensione al rischio possono trarre vantaggio da una gestione del portafoglio dinamica e consapevole dei rischi”, è la conclusione dei due strategist. Strategie che combinano la stabilità dei titoli di Stato e la generazione di rendimenti del credito corporate, come quelle adottate da due fondi a cinque stelle di AllianceBernstein, AB American Income e AB European Income, possono ottenere rendimenti interessanti, riducendo al tempo stesso i rischi di liquidità. “Bilanciare le esposizioni a diverse economie e settori con caratteristiche di rischio e liquidità differenti – spiegano i due strategist – contribuisce a creare un profilo di rischio/rendimento complessivamente più efficiente”.

LE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE COME ALTERNATIVA AI BOND GOVERNATIVI


Tra le opzioni a disposizione degli investitori incline al reddito fisso ci sono le obbligazioni societarie. “La nostra tesi è che i rendimenti dei titoli di Stato sempre più negativi stiano pilotando questa “caccia ai rendimenti” orientata principalmente verso i bond societari IG (Investment Grade, ad alto potenziale, ndr) domestici ed esteri – precisa nell’articolo “Legg Mason: “I rendimenti negativi dei governativi spingono verso i bond societari”” Annabel Rudebeck, portfolio manager e head of non-US credit di Western Asset (Legg Mason) – data la profondità e la liquidità del mercato e le restrizioni normative sulla qualità del credito, in particolare per le compagnie assicurative”. Per invertire questa tendenza, occorre che i titoli di Stato tornino ad essere più attrattivi, con rendimenti positivi. La domanda di bond societari, in conclusione, è sempre più influenzata dalla gamma di rendimenti con copertura di cambio, ossia con un’assicurazione contro la volatilità valutaria, disponibili nei mercati dei titoli sovrani e societari globali.

UNA CONGIUNTURA FAVOREVOLE PER LE OBBLIGAZIONI EUROPEE


Con i tassi di interesse così bassi, è l’opinione di AllianceBernstein, è fondamentale avere un’esposizione agli asset sensibili alla crescita con un discreto potenziale di rendimento, ma, considerati i rischi di ribasso per la crescita globale, è altrettanto importante evitare di spingersi troppo oltre nella ricerca del rendimento senza valutare il rischio di credito e soprattutto di liquidità. Per gli investitori europei potrebbe essere meglio giocare in casa, piuttosto che cercare rendimenti apparentemente superiori, sui mercati esteri; il costo della copertura del cambio per un investimento in dollari resta elevato e tale da annullare il vantaggio in termini di rendimento. Lo scenario, come è argomentato nell’articolo Mercati, AllianceBernstein: scenario favorevole per le obbligazioni europee, è peraltro favorevole all’obbligazionario europeo. Da un lato, la reintroduzione del quantitative easing è un segnale positivo per gli asset più dinamici che potrebbero beneficiare di un eventuale passaggio a una politica fiscale espansiva; tra le opportunità individuate da AllianceBernstein, il debito bancario europeo, comprese le obbligazioni subordinate. Dall’altra parte, viene osservato, la crescita lenta nell’Eurozona e i rischi di ribasso per la crescita globale impediranno probabilmente ai rendimenti sovrani di prendere una direzione troppo netta. Questi asset continueranno quindi a rappresentare una buona forma di bilanciamento degli asset più dinamici nell’ipotesi di difficoltà dei mercati globali e i titoli sovrani potrebbero addirittura beneficiare del QE, in particolare quelli italiani.

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