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Craig Botham

Trump sotto impeachment? Scarso impatto su economia e mercati

Secondo Schroders, che aveva già studiato le correlazioni tra i mercati e gli impeachment dei presidenti Usa, l’azione dei Democratici arriva quando ormai Trump ha realizzato le sue politiche su tasse e dazi alla Cina

di Redazione 14 Ottobre 2019 16:16
financialounge -  Craig Botham impeachment Schroders Trump Wall Street

Il presidente Trump rischia di finire sotto procedura di impeachment per iniziativa dei Democratici guidati dalla leader Nancy Pelosi, e molti investitori e osservatori si chiedono se e in che modo - se l’iniziativa avesse successo - potrebbe impattare i mercati finanziari e Wall Street in particolare.

L’ANALISI DI SCHRODERS


Una risposta la propone Schroders, la grande casa d’investimento londinese, che ha studiato in modo approfondito l’impatto degli impeachment sul mercato ripercorrendo la storia dei precedenti. La conclusione cui giunge Craig Botham, senior Emerging markets economist di Schroders, è che se due anni fa un impeachment avrebbe potuto distrarre Trump dal perseguimento delle sue politiche di tagli alle tasse e di contrasto alla Cina sul commercio, oggi gli obiettivi sono stati portati avanti, e quindi cambia poco dal punto di vista delle politiche della Casa Bianca.

DUBBI SUL LEGAME TRA AZIONARIO E IMPEACHMENT


L’esperto di Schroders osserva che l’azionario Usa è sceso notevolmente nei giorni seguenti all’annuncio della richiesta di impeachment, ma dubita che tra i due avvenimenti ci sia un legame diretto. Per comprendere meglio la relazione tra impeachment e reazione dei mercati, Botham ripropone una ricerca condotta da Schroders nel 2017 sulle reazioni all’avvio di procedure di impeachment in passato.

SOLO TRE CASI NELLA STORIA USA: JOHNSON NELL’800, NIXON E CLINTON


La Costituzione Usa contempla l’impeachment per “tradimento, corruzione o altri gravi crimini e misfatti”, una procedura che può portare alla destituzione. Storicamente gli impeachment sono rari, solo tre tentativi sin dalla fondazione del Paese, vale a dire quelli nei confronti di Andrew Johnson, Richard Nixon e Bill Clinton. Il primo risale alla seconda metà del 1800 con l’accusa non aver fornito sufficiente protezione agli ex schiavi dopo la fine della Guerra Civile e finì con l’assoluzione. Nixon si dimise prima di essere destituito, travolto dallo scandalo Watergate, e Clinton nel caso Lewinsky fu alla fine assolto dal Senato.

LA REAZIONE DIPENDE DALL’APPREZZAMENTO O MENO DELLA POLITICA GOVERNATIVA


Come reagiscono i mercati di fronte a un impeachment? Botham osserva che sembrerebbe non esistere un percorso obbligato: le prove che l’impeachment porta a maggiore volatilità sono deboli, gli impeachment del passato sono stati associati in modo variabile a performance più deboli, più solide o indifferenti nei vari mercati. Un impatto maggiore si ha quando c’è la percezione che le politiche governative stiano danneggiando l’economia, perché allora la possibilità di un cambiamento al governo sostiene le performance degli asset, mentre quando si ritiene che il governo sia di beneficio all’economia, la prospettiva di un cambiamento può provocare nervosismi. Esemplificativo il caso dell’impeachment di Clinton, con il rally seguito alla sua assoluzione. Una reazione che può rappresentare sia un sollievo dovuto all’eliminazione dell’incertezza, sia un segnale di approvazione della politica governativa.

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POSSIBILI SVILUPPI POSITIVI PER I MERCATI GLOBALI EX-CINA


Passando alla situazione attuale, i due pilastri della politica portata avanti da Trump dalla sua elezione, vale a dire la riforma fiscale e l’apertura del confronto sul commercio con la Cina, sono ormai acquisiti. Dato il consenso bipartisan sulla minaccia che la Cina rappresenta per gli Stati Uniti, secondo l’esperto di Schroders è probabile che i dazi restino in vigore. E anche solo sulla base di questo fatto, le procedure di impeachment potrebbero avere meno influenza sui mercati in questo caso. L’analisi di Schroders in conclusione aggiunge anche che uno sviluppo potenzialmente positivo per i mercati potrebbe riguardare i mercati globali ex-Cina, con un rischio ridotto di dazi Usa per altri mercati sotto la guida di un nuovo Presidente.
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