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Bond investment grade: la qualità continua a pagare

JP Morgan AM cautamente ottimista sulla possibilità che il trend positivo del 2019, che ha visto l'eccezionale performance del credito investment grade, riesca a proseguire

di Redazione 6 Settembre 2019 07:00

La guerra commerciale continua a essere il tema dominante sui mercati, con le incertezze sulla tenuta della ripresa economica aumentate a seguito del peggioramento dei dati macroeconomici, e sempre più spesso gli investitori e gli esperti si chiedono non più se, ma quando inizierà la prossima recessione. Una recessione che, se e quando arriverà, probabilmente si rivelerà particolarmente difficile per i mercati del credito con rating più basso. Ma non mancano i motivi per essere cautamente ottimisti sul segmento Investment Grade. Lo sostiene nel suo Bond Bulletin Settimanale il team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, facendo notare che in numerose società con rating BBB il ricorso alla leva è calato durante il 2019, con un indebitamento mediano lordo che negli ultimi mesi si è stabilizzato attorno a 2,6x. Gli esperti di J.P. Morgan AM aggiungono che gli indici di copertura degli interessi denotano un ottimo andamento, a circa 10x, il che indica che le società riescono a servire il proprio debito senza difficoltà.

UN’ASSET CLASS CHE HA BENEFICIATO DEL RALLY GLOBALE DELLA DURATION


Da inizio anno il segmento Investment Grade statunitense ha messo a segno una performance positiva del 14,2%, con una crescita nel solo mese di agosto del 3,4%. Ma l’extra rendimento riconducibile agli spread creditizi è stato relativamente contenuto: +3,7% da inizio anno e -1,0% nel solo mese di agosto. Il team di J.P. Morgan AM commenta che un extra rendimento così contenuto è il risultato del tracollo dei tassi core, osservando che il credito Investment Grade è stato uno dei principali beneficiari del rally della duration globale, che ha visto i rendimenti statunitensi decennali lasciare sul terreno 120 punti base da inizio anno. Se le incertezze del contesto macro dovessero persistere, i tassi potrebbero scendere ulteriormente, favorendo il credito di alta qualità. Considerata l’ottima performance di quest’anno, gli investitori potrebbero chiedersi per quanto ancora potrà proseguire un simile rialzo, ma secondo il team di J.P. Morgan AM gli spread potrebbero scendere ulteriormente nonostante siano già calati di 33 pb quest’anno, anche perché ad agosto sono cresciuti di 12 pb.

GLI ASSET DI ALTA QUALITA’ CONTINUANO AD ATTRARRE FLUSSI IMPORTANTI


Il calo dei tassi ha spinto gli investitori a esplorare in lungo e in largo i mercati del reddito fisso in cerca di rendimento, e in un quadro dai fondamentali incerto questa dinamica ha determinato l’impennata della domanda di credito di alta qualità. J.P. Morgan Am osserva che quest’anno i fondi obbligazionari che si focalizzano su attivi ad alta qualità hanno registrato flussi in entrata per oltre 10 miliardi di dollari, a riprova della forza della domanda, mentre l’offerta netta del mercato di riferimento è calata del 18%. Sulla base di questo quadro tecnico, il team di J.P.Morgan si aspetta a settembre un aumento dell’offerta sulla base di fattori stagionali. Anche se le ultime emissioni sono state accolte tiepidamente, nonostante l’offerta di premi superiori al previsto, la casa d’investimento ritiene che “la caccia globale al credito di maggiore qualità, con rendimenti positivi, dovrebbe costituire per ora una dinamica positiva”.

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FONDAMENTALI STABILI E RENDIMENTI RAGIONEVOLMENTE PIU’ ELEVATI


Per gli investitori obbligazionari vuol dire che la domanda di reddito fisso di alta qualità rimane sostenuta, grazie ai fondamentali stabili e ai rendimenti ragionevolmente più elevati rispetto ai titoli di Stato, che stanno scivolando sempre più in basso. Se il contesto attuale dovesse proseguire, visto che difficilmente le tensioni commerciali si allenteranno presto, i tassi possono continuare a calare, il che andrebbe a beneficio di questa asset class per la componente duration. Se, contrariamente alle aspettative, dovesse emergere un significativo miglioramento dei dati macro come risultato di una brusca inversione dello scenario delle controversie commerciali, i tassi core potrebbero salire, penalizzando la performance. Ma, secondo J.P.Morgan AM, “con elevata probabilità il rendimento complessivo rimarrebbe positivo per effetto della compressione della componente di spread”.
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