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Anna Guglielmetti

Crisi di governo in Italia? Istruzioni per l’uso

In caso di crisi di governo, cosa potrebbe accadere sui mercati? Gli esperti ci spiegano l’attuale situazione degli asset finanziari italiani e cosa potrebbe succedere se la coalizione di governo Lega e 5Stelle dovesse saltare

di Redazione 19 Luglio 2019 15:32

In questi ultimi giorni si è riaffacciata con forza l’ipotesi di una crisi di governo Lega – 5Stelle alla luce dei tanti dissidi interni alla maggioranza, ultimo in ordine cronologico la questione del presunto finanziamento russo alla Lega finito sotto indagine della magistratura. Abbiamo coinvolto alcuni esperti per cercare di tracciare un quadro più preciso della situazione attuale in ambito finanziario, chiedendo in particolare cosa potrebbe succedere a Btp, spread e azioni italiane e quali sono i suggerimenti per chi è investito nelle diverse asset class del nostro Paese.

Ritenete che un’ipotesi di crisi di governo nei prossimi giorni o settimane sia in qualche modo già incorporata negli asset finanziari italiani?

Edoardo Ugolini, portfolio manager di Zest Asset Management e gestore del fondo Zest Absolute Return Var 4: Premesso che non è nostro mestiere fare previsioni politiche, molto probabilmente un’eventuale crisi di un governo che per sua stessa ammissione è “anti europeo” e “sovranista” potrebbe essere anche ben recepita dai mercati. Ma quello che è emerso in questo anno di governo è che le regole europee vengono rispettate al di là degli annunci bellicosi del nuovo governo e che il forte legame tra banche e titoli di Stato è un deterrente importante che funziona in caso di strappi violenti. Infine bisogna notare come la politica europea sia profondamente cambiata e come l’ortodossia finanziaria perseguita nelle scorse stagioni sia ormai tramontata. Si noti come le nomine recenti abbiano un’impronta molto espansiva (Christine Lagarde alla Bce su tutti) e questo è avvenuto grazie all’antagonismo ritrovato, che è stato generato dalla nuova amministrazione Usa in primis e poi dalle recenti vicende nel Regno Unito (con il tramonto di Theresa May ) e in Italia. Adesso le priorità non sono i conti in ordine ma la crescita e l’inflazione e soprattutto la piena occupazione.

Massimo Saitta, direttore investimenti di Intermonte Advisory e Gestione: Lo scudo sui tassi prospettato dalla Bce ha protetto i mercati finanziari negli ultimi mesi, favorendo in modo accentuato i paesi periferici; tra questi c’è l’Italia, i cui governativi presentano ancora ritorni positivi su molte scadenze, mascherando così le tensioni di natura politica. Rendimenti e spread si sono compressi in maniera significativa, il mercato azionario ha seguito il momento favorevole riavvicinandosi ai massimi. Non si può quindi dire che uno scenario di maggior incertezza sia incorporato nei valori degli asset finanziari italiani.

Anna Guglielmetti, head of institutional portfolio management di Credit Suisse (Italy): Non ritengo che sia incorporata né nei prezzi dei Btp, che di recente hanno messo a segno una notevole performance, spinti dalla ricerca di rendimento in un mondo di tassi negativi e da aspettative su una politica ancora più espansiva da parte della Bce, né nelle quotazioni dei titoli azionari, dove l’Italia è stato il mercato che ha realizzato la miglior performance da inizio anno. I movimenti di queste ore sui mercati obbligazionario e azionario italiano lo stanno dimostrando.

Cosa potrebbe succedere ai Btp (e allo spread) e alle obbligazioni societarie italiane in caso di una crisi di governo nei prossimi giorni?

Ugolini: Certamente a breve termine uno scossone dovrebbe attendersi, così come un aumento della volatilità magari lo spread potrebbe ampliarsi, ma le considerazioni di medio termine restano quelle del punto precedente.

Saitta: Venendo dalla situazione poco sopra descritta è ragionevole attendersi, nel caso in cui si concretizzasse una crisi di governo, un peggioramento temporaneo dello spread e un rialzo dei rendimenti. Saranno tanto più pronunciati quanto più questa crisi dovesse portare all’ipotesi di un esercizio provvisorio per l’impossibilità di redigere la legge di bilancio 2020, con la conseguente applicazione automatica della clausola di salvaguardia e il relativo aumento dell’Iva. Ovviamente il peggioramento del mercato obbligazionario governativo finirebbe per contagiare anche il mondo delle obbligazioni societarie a causa dell’effetto di traslazione dell’aumentato rischio Paese.

Guglielmetti:  Mi aspetto un allargamento dello spread soprattutto sul Btp, meno sulle obbligazioni societarie italiane, che forse potrebbero reagire in un secondo momento se il movimento negativo sullo spread dovesse durare più a lungo. Non dimentichiamoci che il Btp decennale a partire da fine maggio ha messo a segno un restringimento dello spread di circa 100 punti base (-1,0%) rispetto al Bund tedesco (da 287 a 185 a inizio settimana). L’attuale situazione politica crea incertezza sul mercato e solo oggi lo spread è tornato a 195. Se l’incertezza dovesse continuare mi aspetto un ulteriore allargamento dello spread in area 230-250.

E quali sarebbero invece le ripercussioni su Piazza Affari?

Ugolini: Per Piazza Affari valgono le stesse considerazioni espresse per lo spread e per la volatilità a breve termine.

Saitta: In caso di crisi di governo l’effetto sarebbe probabilmente più pesante su Piazza Affari per tre ragioni fondamentali: la prima è rappresentata dai valori dei titoli che prezzano uno scenario particolarmente sereno e, in alcuni casi, un certo ottimismo rispetto ai deboli fondamentali generali della nostra economia. La seconda è che un aumento dei rendimenti e un peggioramento dello spread andrebbero a penalizzare in modo significativo alcuni comparti (come ad esempio i settori dei servizi pubblici regolamentati). Da ultimo, un eventuale cambio di governo metterebbe in discussione i passi acquisiti su molti temi con l’attuale assetto governativo, creando ritardi e un effetto incertezza che non è mai apprezzato dagli investitori.

Guglielmetti:  L’impatto si farà sentire anche su Piazza Affari e colpirà in particolare i titoli delle banche e soprattutto di quelle meno solide, già oggi in sofferenza.

Infine, quali suggerimenti vi sentite di raccomandare agli investitori che hanno in portafoglio asset finanziari italiani?

Ugolini: A scanso di equivoci noi abbiamo prediletto i Btp con vita residua più breve: certo abbiamo beneficiato meno del rialzo dei corsi dei titoli a lunga scadenza, ma abbiamo scelto di puntare più sui mercati azionari e sugli obbligazionari societari. Per quanto riguarda le azioni magari meglio puntare sull’Europa più in generale, con gli indici che includono l’Italia ma in modo frazionato: questo consente di partecipare al trend rialzista ma di ridurre l’eventuale impatto di possibili crisi politiche.

Saitta: In una logica in cui più lo scenario peggiora più diventa intensa l’azione delle banche centrali non riteniamo che quest’ultima verrà meno, lasciando gli asset finanziari in balia di se stessi. Il nostro mercato finanziario si muoverà comunque nel tracciato degli altri mercati continentali. Rimane il fatto che una temporanea fase di incertezza porterà ad un aumento della volatilità che staziona attualmente sui minimi. Gli strumenti che consentono di guadagnare su un ritorno della volatilità sono un’idea per oltrepassare con più tranquillità un eventuale breve periodo negativo dei mercati finanziari.

Guglielmetti: Domanda a cui è difficile rispondere in modo generico, perché dipende dalla singola situazione; e cioè da un lato dalla percentuale di asset finanziari italiani presente in portafoglio e dalla sua composizione (Btp o azioni, durata del Btp, selezioni di titoli azionari) e dall’altro dalla propensione al rischio dell’investitore e dalla sua capacità di sopportare la volatilità dei mercati finanziari. In campo azionario, in particolare, potrebbe anche presentarsi l’occasione per acquistare qualche titolo con buoni fondamentali e buone prospettive, che potrebbe essere svenduto nella correzione generale.
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