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Dopo il voto Europa all’esame inflazione

L’esito delle elezioni non ha provocato turbolenze immediate sui mercati. Attesi in settimana i dati preliminari dell’inflazione di maggio di alcuni importanti paesi della zona euro tra cui l’Italia

di Redazione 28 Maggio 2019 12:30

Dopo aver archiviato la terza settimana di ribassi in Borsa, c’era una certa apprensione per l’apertura dei mercati dopo le elezioni europee. La reazione dei listini è stata invece composta grazie all’esito complessivo del voto che ha scongiurato lo sfondamento dei movimenti populisti al parlamento europeo. Gli investitori avevano infatti già messo in conto alla vigilia la prospettiva di una maggiore frammentazione nel Parlamento e la perdita della maggioranza assoluta da parte di popolari e socialisti. A parte quanto accaduto in Italia e in Francia, i risultati delle consultazioni sono apparsi in linea con le previsioni.

PARTITI SOVRANISTI LEADER IN ITALIA E FRANCIA


Anche nel nostro Paese e a Parigi, dove pure i partiti sovranisti sono diventati la prima forza politica, le Borse hanno mostrato un andamento stabile all’indomani del voto, agevolato dalla notizia relativa al possibile accordo Renault-FCA. Anche lo spread tra Btp e Bund tedesco sulla scadenza a 10 anni lunedì non aveva mostrato segnali di nervosismo in base all’esito del voto, ma dal pomeriggio, dopo i rumors lanciati da Bloomberg su una possibile multa da 3,5 miliardi all’Italia da parte della Ue per la mancata riduzione del debito, ha ripreso a salire e martedì ha aperto in area 290 punti base. La convinzione è che, qualora la Lega confermasse l’orientamento a finanziare la spesa pubblica in deficit, non si possono escludere nelle prossime settimane nuove tensioni sui governativi italiani.

PRATICA BREXIT ANCORA PIÙ SPINOSA


“L’esito delle elezioni europee nel Regno Unito ha reso invece ancora più spinosa la pratica della Brexit” riferiscono gli esperti di Euromobiliare Sgr. L’annuncio delle dimissioni del primo ministro britannico Theresa May, arrivato giovedì della scorsa settimana e la vittoria di Farage alle consultazioni, sembrano infatti rafforzare l’ipotesi di una uscita disordinata del Regno Unito. Ciò a prescindere dalla decisa posizione pro Europa della Scozia, che potrebbe potenzialmente provocare una spaccatura nel Paese e che ne potrebbe ridimensionare in parte l’impatto.

LE TENSIONI COMMERCIALI USA-CINA


Sul tavolo restano ancora le tensioni commerciali tra Washington e Pechino che hanno visto allargare il raggio d’azione dopo il boicottaggio Usa di Huawei: ne ha pagato inevitabilmente le conseguenze anche il settore della tecnologia statunitense che, fino ad ora, era stato determinante nel sostenere la sovraperformance di Wall Street.

TASSI DEI GOVERNATIVI ‘CORE’ SUI MINIMI DELL’ANNO


Non c’è quindi da meravigliarsi se, in questo contesto arricchito da nuovi timori sulla tenuta del ciclo globale, i rendimenti dei titoli di stato ‘core’ siano precipitati sui minimi dell’anno. Tra l’altro c’è da registrare una delusione dagli indici di fiducia delle imprese. Non tanto in area euro dove non si è materializzato l’atteso recupero del PMI manifatturiero, ma nemmeno un significativo deterioramento, quanto piuttosto nei PMI statunitensi.

Video - Tensioni geopolitiche protagoniste in negativo


Tensioni geopolitiche protagoniste in negativo





ECONOMIA USA IN RALLENTAMENTO


“Il loro brusco calo verso area 50 - lo spartiacque tra la crescita e la contrazione dell’economia - è stata la vera sorpresa negativa. Se però questa marcata perdita di momentum dell’economia americana avesse come conseguenza un indebolimento del dollaro allora potrebbe essere anche una notizia non del tutto sfavorevole dal momento che le tensioni nell’area emergente tenderebbero a diminuire” puntualizzano i professionisti di Euromobiliare Sgr.

APPUNTAMENTO CON L’INFLAZIONE


I quali, alla luce di tutte queste variabili e archiviato lo scoglio delle elezioni politiche europee, tengono a sottolineare il proseguimento della navigazione a vista sui mercati con gli indici di volatilità che permangono su livelli medio bassi. Una situazione che questa settimana vedrà, tra mercoledì 29 e venerdì 31, la pubblicazione dei dati preliminari di inflazione in maggio in alcuni dei principali paesi dell’area euro. “Nel nostro paese, oltre che in Germania, Spagna e Francia, dovrebbe emergere una sostanziale tenuta della componente ‘core’ del carovita, e una decelerazione degli indici headline dettata dalla discesa dei prezzi delle componenti energetiche” specificano gli esperti di Euromobiliare Sgr.
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