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Azioni europee, cosa serve per recuperare il gap con Wall Street

Gallagher (GAM) nota come l’economia dell’Eurozona stia registrando un incoraggiante recupero: la crescita degli utili è dell’8-10% all’anno ed è possibile che continui su questa strada.

10 Dicembre 2018 09:12

Dal primo gennaio al 7 dicembre di quest’anno l’indice S&P500 di Wall Street segna un -1,5% mentre lo Stoxx 600 delle Borse europee evidenzia un calo dell’11,2% e l’Eurostoxx, rappresentativo della zona euro, un -12,8%.  Un’ampia differenza che, tuttavia, non è altro che la prosecuzione di quello che è accaduto dal 2007 a oggi. Infatti, dal maggio 2007, quando i listini azionari segnarono i record prima dello scoppio dei mutui subprime USA (estate 2007) e del crac Lehman Brothers (settembre 2008), a venerdì scorso, l’S&P 500 vanta un apprezzamento del 73,7% mentre sia lo Stoxx 600 (-12,2%) che l’Eurostoxx (-22,5%) devono ancora recuperare i massimi di 11 anni fa.

LA CRISI DEL DEBITO SOVRANO DELLA ZONA EURO


Questo enorme differenziale di performance è riconducibile in larga misura alla crisi del debito sovrano della zona euro del 2010-2012, che ha provocato una profonda recessione in Grecia, Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda. Una recessione dalla quale la zona euro si è gradualmente ripresa soltanto negli ultimi cinque anni.

LE DINAMICHE RESTANO INCORAGGIANTI


Quest’anno la crescita in Europa ha mostrato segnali di rallentamento ma il tasso di disoccupazione mostra un trend discendente, in particolare in Spagna e in Italia, e le retribuzioni aumentano: dinamiche che restano incoraggianti per i consumi.
“Riteniamo che l’Eurozona stia registrando un buon recupero e che, grazie alla crescita degli utili, potrebbe presto raggiungere il mercato azionario americano. Il tasso di incremento dei profitti in Europa è dell’8-10% all’anno e ci aspettiamo che continui su questa strada” sostiene Niall Gallagher, responsabile delle strategie azionarie europee di GAM Investments. L’esperto, in particolare, individua opportunità di investimento in specifici settori quali, per esempio, quello delle auto e quello delle costruzioni, che evidenziano un significativo potenziale di crescita.

Le strade divise di America e Europa vent’anni dopo


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OLTRE IL 40% DEI RICAVI AL DI FUORI DELL’EUROPA


Non solo. Contrariamente a quanto si possa immaginare, l’Europa si offre ai risparmiatori come uno strumento di investimento indiretto ai fattori di crescita più rapidi dell’economia globale. “Quasi il 40% dei ricavi proviene da altre regioni al di fuori dell’Europa, in particolare dai paesi in via di sviluppo e dalla Cina, cioè dai mercati che dovrebbero rappresentare la forza trainante degli utili nei prossimi dieci anni” spiega Niall Gallagher.

OTTIME POTENZIALITA’ A LUNGO TERMINE


Per l’esperto, la ripresa in Europa, abbinata al trend ascendente dei mercati azionari statunitensi e alla crescita secolare nei mercati emergenti, offre alle azioni della regione ottime potenzialità a lungo termine sulla scia delle concrete prospettive individuabili per l’economia e le imprese europee.

 
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