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In Africa in cerca di rendimento: opportunità nei bond di Ghana e Nigeria

Mentre dal Sudafrica arrivano segnali positivi, le attuali quotazioni e le prospettive delle rispettive economie rendono interessanti sia i governativi della Nigeria che i bond locali del Ghana: l’analisi di Hedge Invest

4 Dicembre 2018 09:00

Il 2018 si sta chiudendo con una performance negativa ampia per i mercati azionari emergenti (indice MSCI emerging markets: -9,7% in valuta locale e -13,6% in dollari).  Il risultato è ancora in consistente rialzo rispetto al dicembre 2016 (indice MSCI emerging markets: -15,4% in valuta locale e -15,7% in dollari) grazie al cospicuo rialzo messo a segno nel corso del 2017 ma c’è preoccupazione tra gli investitori per le prospettive del mercato. La correzione non ha risparmiato nemmeno i mercati africani, con l’indice azionario sudafricano che ha lasciato sul terreno oltre sette punti percentuali e il DJ Titans Africa Index USD che è sceso del 7,2%, nel solo mese di ottobre.

ESSERE PAZIENTI ED ASPETTARE


Anche Erik Renander, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="IE00BVDPRW92"]HI Africa Opportunities, Hedge Invest Sgr[/tooltip-fondi] ammette di essere preoccupato dal momento che i profitti aziendali annunciati non sono affatto soddisfacenti mentre la crescita dell’economia è piuttosto debole, in un contesto di rallentamento generale. “Riteniamo che mai come in questa fase sia necessario essere pazienti e aspettare a ricomprare i titoli delle aziende migliori a prezzi più bassi, dal momento che, nonostante la correzione, le attuali quotazioni mostrano valutazioni ancora troppo elevate” specifica l’esperto. Il quale, tuttavia, segnala delle interessanti opportunità nei governativi delle Nigeria e del Ghana in valuta locale

I TITOLI DI STATO DELLA NIGERIA


“I titoli di stato (T-bill) nigeriani offrono attualmente il 16% ad un anno rispetto al 12% di inizio 2018. Tra i fattori di supporto la decisione del governatore della banca centrale nigeriana di alzare i tassi per attrarre gli investitori stranieri e stabilizzare le riserve” spiega Erik Renander. Oltre ad incrementare le posizioni nei governativi della Nigeria, l’esperto guarda con interesse pure ai bond locali del Ghana, il cui rendimento corrente si attesta al 19 per cento.

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I BOND GHANESI


In questo caso, secondo l’analisi di Erik Renander , a offrire un supporto alle valutazioni le misure implementate dal Governo e dalla banca centrale che hanno posizionato i tassi a livelli più alti in modo da stabilizzare la valuta tenendo al contempo sotto controllo l’inflazione che, da un massimo del 19% nel 2016, è planata quest’anno al 10%. Inoltre mentre il deficit di bilancio mostra una graduale contrazione (dall’8% nel 2017 al 5% nel 2019), la crescita del Pil dovrebbe registrare un rialzo del 5,4% quest’anno e di cinque punti percentuali nel 2019. Dati che mostrano un più che buono stato dell’economia certificato peraltro dal rialzo del rating del Ghana a settembre da parte dell’agenzia Standard & Poor’s da B- a B, il primo upgrade del Paese in 10 anni.
“Il Governo inoltre sta cercando di stimolare il settore manifatturiero e ha incoraggiato sia Volkswagen che Sino Truck ad aprire impianti di assemblaggio in Ghana. Il tutto mentre procede la digitalizzazione dell’economia” fa sapere Erik Renander.

NUOVO CORSO IN SUDAFRICA?


L’esperto segnala infine un ulteriore segnale positivo per il continente africano in occasione della conferenza degli investitori a fine ottobre in Sudafrica. Erik Renander reputa infatti incoraggiante il fatto che, nel suo discorso di apertura, il Presidente sudafricano Ramaphosa, abbia delineato prospettive a lungo termine in miglioramento. Rivolgendosi agli investitori, il presidente ha tenuto a precisare che il suo mandato sarà ispirato al concetto delle tre E (Education, Entrepreneurship and Efficient government, ovvero educazione, imprenditorialità, efficienza di governo). Per ora si tratta solo di un discorso ma è comunque un buon punto di partenza per puntare a migliorare l’economia sudafricana.
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