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Idee di investimento – Azioni – 07 maggio 2018
Adottando un’attenta selezione ci sono titoli interessanti a Wall Street, nel Regno Unito e in Europa: in Cina gli osservati speciali sono i settori IT, finanziari e healthcare.
7 Maggio 2018 09:10

“Stiamo cercando un buon punto d’ingresso durante questo trimestre per aumentare la nostra esposizione azionaria, una volta che le acque si saranno calmate” è questo il commento, nell’articolo “Azioni, alla ricerca di un buon punto di ingresso”, di Nadège Dufossé, CFA, Head of Asset Allocation di Candriam Investors Group che sintetizza l’attuale view di mercato dell’esperta. Infatti, se ad inizio anno prevaleva una sovraponderazione sull’azionario, dai primi di marzo Nadège Dufossé ha optato per un posizionamento neutrale. Una scelta che, basandosi sullo scenario principale previsto (che resta improntato sulle attese di una crescita solida per il 2018), tiene conto sia dei rischi al ribasso che di quelli al rialzo. Nadège Dufossé tuttavia constata che le prospettive di rialzo per gli utili del primo trimestre si basano sul forte slancio ciclico, sull’incremento dei prezzi del petrolio, sull’indebolimento del dollaro USA e sui benefici della riforma fiscale.
Infatti, con la stagione delle trimestrali USA entrata nel vivo, i fondamentali aziendali dovrebbero iniziare a tornare ad essere il focus dei mercati e costituire il driver delle azioni USA per quattro ordini di ragioni. Ragioni che sono descritte nell’articolo “Wall Street archivia la geopolitica e torna ai fondamentali” e che spaziano da una crescita attesa degli utili 2018 a +16%, alla forza relativa dei settori finanziario e tecnologia, della maggiore fiducia espressa da famiglie e imprese a fondamentali solidi. A questo proposito, le valutazioni azionarie statunitensi sono diventate più attraenti grazie alla combinazione di prospettive di utili in deciso rialzo e indici di mercato piatti. In particolare il rapporto prezzo / utili (p/e) dell’indice S&P 500 basato sugli EPS dei prossimi 12 mesi si attesta adesso a 16,4, il livello più basso degli ultimi 18 mesi e ben al di sotto dei 18,3 che segnava all’inizio dell’anno.
Anche l’azionario del Regno Unito sembra essere tornato attraente. “Incrociando i quattro driver (petrolio, mercati emergenti, indicatori guida e sterlina), il nostro modello top-down (basato su analisi macroeconomiche, ndr) punta al rialzo relativo del 15% per le azioni del Regno Unito” specificano nell’articolo “Regno Unito, ora le azioni meritano un sovrappeso” gli esperti di Credit Suisse. Cosa comprare? Secondo Credit Suisse le banche restano un tema interessante: maggiori aumenti dei tassi (con maggiori margini di intermediazione) e una struttura industriale consolidata favoriscono il settore bancario. Anche il settore delle vendite al dettaglio nel Regno Unito sembra estremamente conveniente rispetto ai concorrenti globali. Stesso discorso per le big oil quotate, le società minerarie a grande capitalizzazione, il tabacco e gli alcolici, tutti insolitamente a buon mercato rispetto ai competitor di settore a livello globale. Infine, mentre le small cap sono state riportate da sottopeso a peso neutrale rispetto al benchmark, Credit Suisse continua a sottopesare il settore immobiliare (REIT britannici), le utilities regolamentate e i costruttori edili.
Per gli esperti di Pictet asset management è invece l’Europa nel suo insieme l’area con le più interessanti opportunità. A livello di settori, i professionisti di Pictet giudicano interessanti le prospettive per le azioni legate all’energia e quelle dei beni di consumo di base. Se per queste ultime gli aspetti che piacciono sono le valutazioni (tornate a essere coerenti dopo la correzione) e le loro caratteristiche difensive, mentre nel caso delle azioni dell’energia è il prezzo del petrolio che potrebbe sostenerne i prezzi. “Da metà del 2017, non solo queste azioni sono rimaste indietro rispetto al mercato azionario globale nel complesso, ma non hanno neanche seguito i prezzi del petrolio – che sono cresciuti di quasi il 60% nel periodo. Prevediamo una graduale riduzione di questo divario” spiegano, nell’articolo “Azioni, c’è valore in Europa e nei settori energia e beni di consumo”, i professionisti di Pictet. Infine, a proposito della tecnologia, pur rimanendo ottimistici sulle previsioni di utili nel lungo termine per il settore, gli esperti di Pictet ritengono che tali miglioramenti siano già scontati nelle attuali quotazioni di mercato.
Intanto, come argomentato nell’articolo “Il ritorno dell’azionario Cina: IT, finanziari e healthcare osservati speciali”, gli investitori stanno ricominciando ad essere attratti dall’azionario Cina grazie al mix composto da ambiente economico stabile, robusta crescita degli utili e valutazioni modeste. “E’ possibile generare un significativo relative value (creazione di valore di portafoglio sfruttando le differenze di valutazione, ndr) grazie al nostro focus su quei settori che sono in linea con l’evoluzione economica cinese, unito alla concentrazione su titoli correttamente prezzati all’interno di questi settori” dichiara convinta Jian Shi Cortesi, portfolio manager per l’azionario asiatico e cinese di GAM Investments la cui strategia si concentra su tre settori: IT, finanziario e healthcare. Però mentre l’esposizione alla tecnologia è stata ridotta da prese di profitto, quella nell’healthcare è stata di recente incrementata, sulla scia di valutazioni interessanti e prospettive di profitti incoraggianti.
Infine, per chi volesse saperne di più sulle differenze strutturali tra le società farmaceutiche tradizionali e quelle biotech che rendono queste ultime potenzialmente avvantaggiate per i prossimi anni, vale la pena leggere l’articolo “Perché le aziende biotech sono più competitive di quelle farmaceutiche”. Per esempio, come spiega Marie-Laure Schaufelberger, Product Specialist del fondo Pictet-Biotech di Pictet Asset Management “mentre le case farmaceutiche producono medicinali partendo dalle sostanze chimiche, le società biotecnologiche utilizzano organismi viventi come batteri o enzimi per i loro prodotti”. Inoltre il processo di registrazione del brevetto rende il farmaco biotech più difficilmente replicabile da parte delle compagnie specializzate in farmaci generici tradizionali.
I FONDAMENTALI RENDONO FORTE WALL STREET
Infatti, con la stagione delle trimestrali USA entrata nel vivo, i fondamentali aziendali dovrebbero iniziare a tornare ad essere il focus dei mercati e costituire il driver delle azioni USA per quattro ordini di ragioni. Ragioni che sono descritte nell’articolo “Wall Street archivia la geopolitica e torna ai fondamentali” e che spaziano da una crescita attesa degli utili 2018 a +16%, alla forza relativa dei settori finanziario e tecnologia, della maggiore fiducia espressa da famiglie e imprese a fondamentali solidi. A questo proposito, le valutazioni azionarie statunitensi sono diventate più attraenti grazie alla combinazione di prospettive di utili in deciso rialzo e indici di mercato piatti. In particolare il rapporto prezzo / utili (p/e) dell’indice S&P 500 basato sugli EPS dei prossimi 12 mesi si attesta adesso a 16,4, il livello più basso degli ultimi 18 mesi e ben al di sotto dei 18,3 che segnava all’inizio dell’anno.
SOVRAPPESO PER LE AZIONI REGNO UNITO
Anche l’azionario del Regno Unito sembra essere tornato attraente. “Incrociando i quattro driver (petrolio, mercati emergenti, indicatori guida e sterlina), il nostro modello top-down (basato su analisi macroeconomiche, ndr) punta al rialzo relativo del 15% per le azioni del Regno Unito” specificano nell’articolo “Regno Unito, ora le azioni meritano un sovrappeso” gli esperti di Credit Suisse. Cosa comprare? Secondo Credit Suisse le banche restano un tema interessante: maggiori aumenti dei tassi (con maggiori margini di intermediazione) e una struttura industriale consolidata favoriscono il settore bancario. Anche il settore delle vendite al dettaglio nel Regno Unito sembra estremamente conveniente rispetto ai concorrenti globali. Stesso discorso per le big oil quotate, le società minerarie a grande capitalizzazione, il tabacco e gli alcolici, tutti insolitamente a buon mercato rispetto ai competitor di settore a livello globale. Infine, mentre le small cap sono state riportate da sottopeso a peso neutrale rispetto al benchmark, Credit Suisse continua a sottopesare il settore immobiliare (REIT britannici), le utilities regolamentate e i costruttori edili.
EUROPA, AREA CON INTERESSANTI OPPORTUNITA’
Per gli esperti di Pictet asset management è invece l’Europa nel suo insieme l’area con le più interessanti opportunità. A livello di settori, i professionisti di Pictet giudicano interessanti le prospettive per le azioni legate all’energia e quelle dei beni di consumo di base. Se per queste ultime gli aspetti che piacciono sono le valutazioni (tornate a essere coerenti dopo la correzione) e le loro caratteristiche difensive, mentre nel caso delle azioni dell’energia è il prezzo del petrolio che potrebbe sostenerne i prezzi. “Da metà del 2017, non solo queste azioni sono rimaste indietro rispetto al mercato azionario globale nel complesso, ma non hanno neanche seguito i prezzi del petrolio – che sono cresciuti di quasi il 60% nel periodo. Prevediamo una graduale riduzione di questo divario” spiegano, nell’articolo “Azioni, c’è valore in Europa e nei settori energia e beni di consumo”, i professionisti di Pictet. Infine, a proposito della tecnologia, pur rimanendo ottimistici sulle previsioni di utili nel lungo termine per il settore, gli esperti di Pictet ritengono che tali miglioramenti siano già scontati nelle attuali quotazioni di mercato.
CINA, I SETTORI SU CUI PUNTARE
Intanto, come argomentato nell’articolo “Il ritorno dell’azionario Cina: IT, finanziari e healthcare osservati speciali”, gli investitori stanno ricominciando ad essere attratti dall’azionario Cina grazie al mix composto da ambiente economico stabile, robusta crescita degli utili e valutazioni modeste. “E’ possibile generare un significativo relative value (creazione di valore di portafoglio sfruttando le differenze di valutazione, ndr) grazie al nostro focus su quei settori che sono in linea con l’evoluzione economica cinese, unito alla concentrazione su titoli correttamente prezzati all’interno di questi settori” dichiara convinta Jian Shi Cortesi, portfolio manager per l’azionario asiatico e cinese di GAM Investments la cui strategia si concentra su tre settori: IT, finanziario e healthcare. Però mentre l’esposizione alla tecnologia è stata ridotta da prese di profitto, quella nell’healthcare è stata di recente incrementata, sulla scia di valutazioni interessanti e prospettive di profitti incoraggianti.
BIOTECH, ECCO QUAL E’ IL VANTAGGIO COMPETITIVO
Infine, per chi volesse saperne di più sulle differenze strutturali tra le società farmaceutiche tradizionali e quelle biotech che rendono queste ultime potenzialmente avvantaggiate per i prossimi anni, vale la pena leggere l’articolo “Perché le aziende biotech sono più competitive di quelle farmaceutiche”. Per esempio, come spiega Marie-Laure Schaufelberger, Product Specialist del fondo Pictet-Biotech di Pictet Asset Management “mentre le case farmaceutiche producono medicinali partendo dalle sostanze chimiche, le società biotecnologiche utilizzano organismi viventi come batteri o enzimi per i loro prodotti”. Inoltre il processo di registrazione del brevetto rende il farmaco biotech più difficilmente replicabile da parte delle compagnie specializzate in farmaci generici tradizionali.
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