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High yield Europa, ecco dove andranno gli spread a fine anno

20 Marzo 2017 09:18
financialounge -  BCE Europa High Yield

Gli spread degli high yield Europa potrebbero aumentare di 50 punti base (+0,5%) entro fine anno ma le politiche monetarie della BCE potrebbero frenarne il movimento.


Dal picco registrato nel febbraio dello scorso anno, gli spread (ovvero il differenziale di rendimento rispetto ai titoli di stato) dell’indice iBoxx EUR High Yield (che registra l’andamento delle obbligazioni high yield Europa) ha registrato una contrazione di oltre 200 punti base (2,0%), con il suo rendimento complessivo annuo che dal 6,0% del febbraio 2016 staziona attualmente intorno al 3,6%. Gli spread sulle obbligazioni high yield euro con rating più basso (CCC) che venivano negoziate in Borsa a 1.500 punti base (15%) sono scivolate a poco più di 900 punti base (9,0%) questo mese sulla scia dei flussi di acquisto da parte degli investitori, costretti ad inseguire rischi più elevati per cercare maggiore reddito.


Ci sono stati diversi driver alla base di questa sovra-performance di mercato delle obbligazioni high yield Europa: il QE (quantitative easing) della BCE, il recupero delle quotazioni del petrolio, il miglioramento della crescita globale, il rally del settore bancario. Ma adesso ci si chiede cosa potrà accadere a questo segmento obbligazionario che ha assunto un ruolo sempre più importante nei portafogli a reddito fisso e in quelli bilanciati.


Secondo alcuni analisti, l’indice iBoxx EUR HY dovrebbe attestarsi ad un rendimento del 4,1% (e non al 3,6% attuale) per essere correttamente allineato ai parametri economici di mercato. Ma le condizioni monetarie restano importanti. La BCE ha annunciato che rallenterà i suoi acquisti di attività mensili (da 80 miliardi a 60 miliardi di euro) a partire dal mese di aprile continuando ad acquistare titoli fino alla fine dell'anno: questo significa che il bilancio della BCE dovrebbe continuare a crescere dal 16% del PIL (attuale) al 21% del PIL (entro la fine dell'anno), assumendo che il PIL nominale cresca quest’anno del 3% (1,5% di inflazione e 1,5% di PIL netto). E questo scenario suggerirebbe un allargamento di mezzo punto percentuale degli spread degli high yield.


Tuttavia, le condizioni monetarie dovrebbero continuare a sostenere il mercato high yield e potrebbero arrivare persino a spingere gli spread marginalmente ancora più in basso.

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