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Elezioni in Olanda: il populista Wilders non sfonda, l’UE respira

Il PVV di Wilders si ferma al 13,1%. Le tensioni con la Turchia salvano il premier Rutte, a sinistra sorpasso dei Verdi sui Laburisti.

16 Marzo 2017 09:51
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In attesa delle elezioni francesi, l’Europa tira un sospiro di sollievo grazie all’esito della tornata elettorale in Olanda. Geert Wilders, anti-euro e anti-immigrati, cresce rispetto al 2012 ma non sfonda come temuto.

I RISULTATI - Il VVD del liberale premier Mark Rutte, pur perdendo consensi rispetto al 2012, sfrutta le tensioni con la Turchia dei giorni scorsi e si conferma primo partito, avviandosi così a formare un nuovo governo sostenuto da una coalizione moderata. Il VVD ha conquistato il 21,2% e 33 seggi sui 150 da assegnare. Wilders e il suo PVV si piazzano al secondo posto con il 13,1% e 20 seggi, uno in più dei centristi del CDA (12,4%) e dei liberali progressisti del D66 (12,1%). A sinistra i Verdi, guidati da Jesse Klaver (definito il “Trudeau europeo”) effettuano lo storico sorpasso sui laburisti, conquistando 14 seggi contro i 9 del PDVA. Entra in Parlamento per la prima volta anche il partito antirazzista Denk, fondato da due turco-olandesi.

[caption id="attachment_113714" align="alignnone" width="858"]I risultati dei partiti principali nelle elezioni olandesi (Fonte: Nos.nl) I risultati dei partiti principali nelle elezioni olandesi (Fonte: Nos.nl)[/caption]

AFFLUENZA RECORD - Come previsto da molti analisti (e questa volta anche dai sondaggi) l’Olanda ha fermato l’avanzata populista. Riversandosi in massa alle urne (affluenza all’82% contro il 74,6% del 2012) gli olandesi hanno puntellato l’architettura dell’Unione europea, dando un segnale che dalle parti di Bruxelles sperano venga raccolto anche in Francia. Ora toccherà al premier uscente Rutte formare un governo con il sostegno di CDA e D66 più qualche altra piccola formazione. Ma a Junker e agli altri interessava solo che Wilders non sfondasse, e così è stato.

LE REAZIONI - Tra i tweet di giubilo c’è anche quello del premier italiano Paolo Gentiloni, che rilancia “l’impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione” mentre Martin Schulz, candidato socialdemocratico alle prossime elezioni tedesche, sottolinea che bisogna continuare a lottare “per un’Europa aperta e libera”.

https://twitter.com/PaoloGentiloni/status/842125050572595201

Dalla Francia Emmanuel Macron, il più accreditato avversario di Marine Le Pen in caso di ballottaggio, scrive che "i progressisti sono in aumento" citando come esempio proprio l'Olanda.

https://twitter.com/EmmanuelMacron/status/842166172963487746

Lo stesso Wilders, invece, non si arrende e twitta: "Abbiamo guadagnato seggi, il primo obiettivo è raggiunto. E Rutte non mi ha fatto fuori" dicendosi poi disposto a votare con il futuro governo le proposte in linea con la visione del suo partito.
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