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International Editor’s Picks – 17 ottobre 2016

17 Ottobre 2016 09:37
financialounge -  caffè Congo fintech International Editor's Picks Regno Unito samsung samsung Galaxy Note 7
Nel Fintech Londra è più avanti
Tra regolatori e grandi imprese di solito non corre buon sangue. Per questo ha suscitato l’attenzione del FT il fatto che Microsoft abbia pubblicamente lodato la britannica Financial Conduct Authority segnalando al Tesoro americano il suo approccio innovativo al tema Fintech e invitandolo a prenderlo ad esempio. Lodi anche da parte di EY, una società specializzata in servizi professionali, che ha promosso la FCA come il regolatore più friendly nei confronti dell’industria Fintech, che nel 2015 ha generato £6,6 miliardi di ricavi e creato 61.000 posti di lavoro in Gran Bretagna. Dopo la Brexit sembra proprio che Londra voglia proporsi come il primo hub globale del Fintech, grazie a un regime regolatorio fatto apposta per promuovere innovazione e competizione, mantenendo fermo il mandato tradizionale per la tutela della stabilità finanziaria e della protezione dei consumatori.

Allarme Samsung per le compagnie aeree
Gli smartphone che prendono fuoco non hanno solo bruciato miliardi di dollari di capitalizzazione di Samsung, costretta a ritirare dal mercato il suo Galaxy Note 7. Hanno anche fatto suonare l’allarme nelle principali compagnie aeree americane. Se un telefonino prende fuoco o esplode in un bar o una stazione ferroviaria è un problema, ma limitato. Se succede su un aereo a 20.000 metri dal suolo il problema può essere molto più serio. La stampa americana riporta che la prima è stata la Alaska Airlines, basata a Seattle, che ha introdotto nuovi fire-containment bags, praticamente dei contenitori a prova di fiamma in cui raccogliere i cellulari che dovessero prendere fuoco o anche cominciare a “fumare”durante il volo, su tutti i 219 velivoli della sua flotta. Virgin America ha cominciato con circa 60 aeroplani, mentre Delta Airlines sta per dotare con i nuovi bags tutti la sua flotta di oltre 900 aerei, sia i 166 che percorrono rotte transoceaniche che i Boeing 757s utilizzati per i collegamenti interni.

Caffè: il pericolo è il mio mestiere
Non è solo la moda delle birre artigianali a impazzare nel globo, ma anche quella del caffè, come sa chiunque entra in un bar del centro di Londra, Milano o San Francisco e si sente proporre miscele e single da assaporare come se fossero dei Chateau Lafite. A quelli che si spingono nel cuore del Congo invece di aromi straordinari, può capitare d'imbattersi in kalashnikov e corruzione. Raccontato da un reportage del Wall Street Journal, il paese centro-africano racchiude le varietà più preziose e raffinate di caffè, e sta attirando soprattutto dagli Stati Uniti. I torrefattori artigianali più avventurosi, che però insieme ai preziosi chicchi trovano anche, soprattutto nel Congo orientale, miliziani armati fino ai denti che combattono da 20 anni una guerra fratricida che è costata oltre cinque milioni di vite umane. D’altra parte le corse all’oro non sono mai state delle passeggiate. Vale anche per il caffè. Cerchi l’aroma sublime, ma puoi trovarti davanti alla canna di un kalashnikov e magari venir rapito per un riscatto. L’anno scorso è toccato a 175 stranieri.
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