Europa

Obbligazioni, braccio di ferro tra la ricerca di rendimento e i porti sicuri

Il braccio di ferro tra gli investitori obbligazionari alla ricerca di rendimento e quelli meno inclini al rischio potrebbe trovare una soluzione intermedia.

6 Settembre 2016 10:37

financialounge -  Europa Fondi obbligazionari High Yield investment grade mercati obbligazionari rendimenti USA
È in atto un vero e proprio braccio di ferro tra gli investitori obbligazionari alla disperata ricerca di rendimento e quelli propensi a privilegiare l’approccio ‘fly to quality’, cioè orientati verso i titoli classificati come ‘porti sicuri’. Un contesto che, almeno finora, ha premiato entrambe le fazioni con rendimenti in calo (e quotazioni in rialzo) sia per i titoli obbligazionari a più alto rendimento (obbligazioni societarie investment grade, bond high yield, debito emergente) e sia i titoli di stato dei paesi industrializzati (USA, Giappone, Regno Unito e area euro).

Ma in prospettiva, forse, qualcosa potrebbe cambiare. Infatti, esaminando i flussi degli investitori istituzionali e quelli dei risparmiatori retail, si può constatare una divergenza importante.

I fondi obbligazionari globali che in portafoglio hanno una bassa esposizione al rischio di default (fallimento), ovvero che sono investiti in titoli obbligazionari con rating BB o superiore stanno registrando una impennata di nuove sottoscrizioni mentre i fondi obbligazionari più esposti ai titoli con rating inferiore (da BB in giù) stanno accusando deflussi di una certa consistenza.

È vero, come fanno notare gli analisti più attenti che i gestori di fondi obbligazionari e bilanciati continuano a ricercare il rendimento aggiungendo rischio, per motivi di performance, ma è altrettanto vero che saranno indispensabili nuovi importanti afflussi su questi fondi per continuare questo rally.

Il che, sempre secondo gli addetti ai lavori, richiederà probabilmente un ulteriore miglioramento della crescita statunitense, insieme ad una Fed abbastanza paziente nell’aumentare i tassi e ad un prezzo del petrolio stabile, o (meglio ancora) in aumento rispetto agli attuali valori. Questo perché lo spread (il differenziale di rendimento) tra i titoli con rating CCC e quelli di qualità superiore si attesta già su livelli che indicherebbero una fine parziale del ciclo di default: le aspettative sono ora per tassi di default per la metà del 2017 intorno al 5-5,5%, con un incremento delle insolvenze degli emittenti esclusi il settore delle materie prime al 3-3,5%.

In pratica, secondo gli addetti ai lavori, il braccio di ferro tra la ricerca di rendimento e la propensione ad evitare i rischi sta per avere un vincitore e la preferenza dovrebbe essere accordata a quei segmenti obbligazionari dove l'acquisto delle banche centrali sta fornendo un sostegno significativo e dove gli afflussi e la qualità sono più forti: ciò suggerisce che le emissioni investment grade degli Stati Uniti (in particolare quelli con rating BB) e l’high yield europeo siano le opzioni migliori in questo momento.

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