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Andrew Bosomworth

Tassi negativi, nessuna fretta di prevederne la fine

21 Giugno 2016 10:19
financialounge -  Andrew Bosomworth bond PIMCO tassi di interesse titoli di stato
Contro natura. Potrebbe essere questa l'espressione più appropriata per descrivere i tassi di interesse negativi dei titoli di stato e di alcuni bond societari di altissima qualità. In ogni caso, le obbligazioni con rendimenti negativi non possono essere tra gli investimenti più appetibili al mondo.

Il problema è che il fenomeno si sta allargando sia per motivi strutturali (le politiche ultraespansive delle banche centrali che spingono al ribasso il tasso di intervento e al rialzo il saggio di risparmio) e sia per motivi contingenti (aumento dell’avversione al rischio che spinge ad acquistare i titoli di stato ritenuti più solidi e sicuri). L’ultima evidenza in questo senso è l’ingresso del bund decennale tedesco nel club dei tassi sotto allo zero lo scorso 14 giugno: un club nel quale figurano già da tempo sia gli omologhi titoli svizzeri che quelli giapponesi.

Tuttavia, per Andrew Bosomworth, Managing Director e gestore di PIMCO, non ci sarebbe nessuna fretta di prevedere la fine di questo fenomenale mercato rialzista delle obbligazioni governative globali. “Di fatto, operazioni come i contratti sintetici su base cash/futures, che sfruttano la differenza tra i tassi effettivi e impliciti dei pronti contro termine obbligazionari, sono più efficaci che mai in questo contesto di rendimenti bassi. Questo è solo un esempio di quelle che chiamiamo ‘posizioni di alfa strutturale’: per la gestione attiva i tempi non sono mai stati così propizi” spiega il manager.
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