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Strategie alternative macro, i frutti dell’analisi politica ed economica

21 Giugno 2016 09:05
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Analizzare come le diverse forze politiche ed economiche possano incidere sui mercati azionari, obbligazionari, valutari e delle materie prime. È questa la mission delle strategie alternative macro, che perseguono rendimenti di tipo azionario ma con una volatilità inferiore.

Il processo d’investimento di queste strategie può seguire un approccio top-down (cioè basato prevalentemente sull’analisi dei dati macro economici) o di tipo bottom-up (ovvero occupandosi dei singoli settori e aziende), facendo spesso affidamento sui derivati ai fini di una efficiente implementazione in portafoglio.

Queste strategie si prefiggono generalmente di offrire rendimenti costanti in tutti i contesti di mercato e solitamente perseguono nel medio lungo periodo rendimenti di tipo azionario con una volatilità significativamente inferiore a quella tipica di un portafoglio orientato all’equity. Tra gli esempi di strategie macro se ne possono indicare tre di particolare rilievo: Portafogli a rischio bilanciato, Global macro, e Futures gestiti.

I portafogli a rischio bilanciato, conosciuti anche come strategie a parità di rischio, sono costruiti in modo che ogni asset conferisca un grado di rischio relativamente uguale all'allocazione strategica del portafoglio. Questo approccio cerca di limitare l'effetto che un asset che registra rendimenti inferiori alla media o negativi possa zavorrare la performance complessiva della strategia.

Facciamo un esempio. Ipotizziamo di avere un portafoglio bilanciato esposto al 60% in azioni, al 30% in obbligazioni e al 10% in materie prime. Se in un anno la componente azionaria perde il 10%, quella obbligazionaria guadagna il 2% e le materie prime salgono del 4%, la perdita complessiva del portafoglio ammonterebbe al -5 per cento. Se invece fosse stato adottato un approccio a parità di rischio (per esempio ognuna delle tre componenti al 33,3% del totale), la perdita annuale del portafoglio sarebbe stata limitata ad un punto percentuale. Non solo. I portafogli a rischio bilanciato possono comprendere anche scelte tattiche che consentono ai gestori di adeguare in modo opportunistico l'allocazione strategica: per esempio aumentare l’esposizione in Borsa dopo una forte correzione degli indici oppure alleggerite il peso delle materie prime subito dopo un rally delle loro quotazioni. In virtù di queste loro specifiche caratteristiche, le strategie a parità di rischio, possono essere usate come allocazione core oppure come elemento di diversificazione per un portafoglio più tradizionale. Nel primo caso stabilizza le fondamenta dell’investimento alle quali si possono aggiungere fondi e strategie specializzate sia di tipo tradizionale che alternative mentre nel secondo impiego svolge un ruolo di ottimizzazione della diversificazione delle fonti di rendimento corrette per il rischio.

Le strategie global macro (o asset allocation tattica globale) basano le loro decisioni d'investimento sulle prospettive macro economiche applicate nei vari mercati di tutto il mondo. Possono assumere posizioni lunghe (rialziste) e corte (ribassiste) sia trasversali che nell'ambito di singole classi di asset quali azioni, obbligazioni e valute. Una strategia global macro, per fare un esempio, potrebbe implementare nel proprio portafoglio una posizione lunga sulle azioni e corta sul credito (corporate bond e high yield), puntare sul rialzo del dollaro e sul ribasso delle sterlina, investire sull’aumento delle quotazioni dei titoli di stato USA a breve termine a discapito di quelli a lungo termine.

Infine, le strategie che adottano la gestione di futures sono quelle di momentum o trend following e, di norma, comportano l'assunzione di posizioni lunghe o corte su contratti a termine e futures, nonché opzioni su contratti futures. Possono avere un'esposizione limitata o ampia sui mercati globali valutari, dei tassi d'interesse, azionari o delle materie prime.
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