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Azioni USA, volatilità ai minimi ma rischio ai massimi

8 Giugno 2016 10:33
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L’indice Vix riflette l’andamento dei derivati sulle aspettative dell’indice S&P500 di Wall Street ed è il più rappresentativo indicatore della volatilità del mercato azionario USA. Se si osserva il suo andamento negli ultimi due anni, si nota che si è posizionato prevalentemente al di sotto della soglia di 15, con due soli picchi: una ad agosto dello scorso anno (53) e una nei primi due mesi di quest’anno (28). Ma ora viaggia al di sotto di 15. Tenendo conto che la media degli ultimi 20 anni è quota 20, si capisce perché l’attuale livello del Vix può essere definito «sui minimi».

Tuttavia, se si guarda cosa è accaduto ad alcuni settori del listino azionario USA, si scopre che, a fronte di questa volatilità ai minimi, si cela un potenziale rischio ai massimi livelli, in particolare per i settori dei beni di consumo e delle utilitity. Scopriamo insieme perché.

Negli ultimi due anni, la ricerca di rendimento (alla luce anche dei tassi di interesse ai minimi negli USA e nel resto del mondo) ha spinto gli investitori ad una caccia sempre più aggressiva sul mercato. Il risultato è stato un afflusso di denaro nei settori con il beta inferiore, cioè i settori caratterizzati da volatilità inferiore alla media di mercato, in primis beni di prima necessità e utilities, soprattutto tramite fondi azionari ed ETF di nuova generazione come i cosiddetti low volatility.

Il risultato è stato che le valutazioni di questi settori si sono attestate sui record storici. In prospettiva, però, questi settori sono particolarmente più esposti alle turbolenze di mercato. Durante le fasi iniziali della svalutazione del renminbi cinese dell’agosto 2015, un certo numero di questi ETF e fondi ha registrato correzione verso il basso fino al 20% a fronte di una caduta del -5,2% dell’S&P500. Nel medio termine, l'ultima volta che la Fed ha causato un mercato rivalutazione delle aspettative sui tassi di interesse (il cosiddetto taper tantrum del maggio – giugno 2013), i settori difensivi hanno violentemente perso quota rispetto alle pur importanti perdite dell’intero listino.

Alla luce di queste analisi, gli addetti ai lavori suggeriscono, con l'estate che inizia e con la propensione al rischio particolarmente bassa per le incertezze politiche negli Stati Uniti e nel Regno Unito, di prestare attenzione alle posizioni in portafoglio sia sul versante azionario USA dei settori beni di prima necessità e utilities, che sui prodotti con strategie sottostanti low volatility.
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