Arabia Saudita

International Editor’s Picks – 09 maggio 2016

9 Maggio 2016 09:34

financialounge -  Arabia Saudita brasile donald Trump International Editor's Picks Khalid al-Falih petrolio USA
style="color: #4b72ab;">L’amore-odio tra Trump e i repubblicani
Dopo aver conquistato i cuori degli elettori alle primarie, The Donald deve farsi piacere dal partito, ma i messaggi che arrivano restano molto freddi. Il WSJ riporta che il tycoon newyorkese ha reagito stizzito alle dichiarazioni del presidente repubblicano della Camera dei Rappresentanti Paul Ryan, che si è detto ancora non pronto a sigillare con il suo endorsment la sua candidatura, ma che spera di poterlo fare in futuro: il compito di riunificare il partito è un problema del signor Trump. Che ha replicato: e io non sono ancora pronto a dare il mio sostegno all’agenda del presidente Ryan. Con meno peli sulla lingua, i collaboratori di Trump spiegano che il problema di Ryan è che non è all’altezza del ruolo di presidente della Camera. Secondo il Journal, che non ha mai amato Trump e sta provando in qualche modo a farselo piacere, la differenza è che Trump vede la politica solo come uno scontro per avere il potere, Ryan come uno strumento per affermare dei principi.

Dopo i dati deboli sul lavoro di venerdì, che hanno allontanato il prossimo rialzo della Fed, questa settimana gli investitori continueranno a scrutare lo stato dell’economia americana e gli sviluppi dei fattori esterni. Tra le cose da tenere d’occhio il FT segnala le vendite al dettaglio in USA a aprile, con gli economisti che si aspettano un rimbalzo dello 0,8% dopo il calo rivisto dello 0,4% a marzo. I dati degli ultimi due trimestri indicano che i consumi hanno perso smalto anche se i fattori a sostegno sono ancora tutti lì: mercato del lavoro solido, prezzi bassi dell’energia, alto tasso di risparmio. Fuori dagli USA attenzione al Brasile, dove mercoledì il Senato vota sull’impeachment contro Dilma Rousseff. Un sì porterebbe alla sospensione della presidentessa per sei mesi con il suo vice Michel Temer supplente. Infine Bank of England: nessuno si aspetta che tocchi i tassi ma grande attenzione a quello che dirà, con il referendum sulla Brexit tra poco più di un mese.

Cambio della guardia al ministero del petrolio saudita
Ma non è una buona notizia per il prezzo del barile, tutto resterà come prima. La Reuters riporta che sabato Khalid al-Falih, presidente del colosso petrolifero Aramco, è stato nominato nuovo Ministro dell’Energia al posto di Ali al-Naimi, che ha guidato il dicastero per oltre vent’anni. Nessuno però prevede un cambiamento di politica, che dal 2014 prevede di pompare petrolio a manetta per mandare fuori mercato i produttori nordamericani. Il timone resta infatti saldamente in mano al numero due della Corona, il principe Mohammed bin Salman, che ha la supervisione sia della politica del petrolio che della politica economica. Anzi, gli analisti convergono nella previsione che Falih si spingerà ancora oltre nella politica dei prezzi bassi e della produzione al massimo, dal momento che i sauditi restano convinti che solo il petrolio a basso costo possa mettere il mercato in equilibrio stimolando la domanda e facendo fuori i produttori che hanno i costi più alti.

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