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Diversified Alpha Plus Fund

Diversified Alpha Plus Fund - 31 gennaio 2016

10 Febbraio 2016 16:13
financialounge -  Diversified Alpha Plus Fund Morgan Stanley
•Nella seconda metà del mese, in un clima di generale pessimismo degli investitori, gli attivi di rischio si sono mossi al rialzo. L’indice S&P 500 ha guadagnato +3,2% e l'azionario globale +2,% in dollari Usa. Le materie prime hanno messo a segno un rialzo, con il settore petrolifero in testa (Brent in aumento del +20,0%). I differenziali di rendimento dei titoli high yield statunitensi si sono contratti di -21 pb.

•Riteniamo che questo recupero fosse di natura tecnica, dal momento che i dati sulla crescita globale permangono deboli. Al di là della debolezza in Cina, i dati sulla crescita negli Stati Uniti sono stati inferiori alle previsioni. A nostro parere, l'attuale sviluppo più sottovalutato è il contagio del rallentamento della Cina dal settore manifatturiero ai settori dei consumi e dei servizi nelle principali economie sviluppate, precedentemente rimasti immuni. Nelle ultime due settimane, abbiamo iniziato a constatare una crescita del consumo marginalmente inferiore e un deterioramento nel settore dei servizi negli Stati Uniti. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono salite a 283.000, in aumento rispetto al minimo registrato in ottobre di 259.000 (in base alla media mobile a 4 settimane).

•I dati economici più deboli a livello globale e statunitense hanno reso la Federal Reserve più accomodante e, a nostro avviso, dovrebbe fermare il rialzo del dollaro Usa. È possibile che questo metta un freno alle materie prime in generale, e che si dimostri particolarmente positivo per l'oro.

•La Banca del Giappone ha ridotto i tassi di riferimento di -10 pb in quella che consideriamo una tacita ammissione dell’inefficacia, a oggi, dei provvedimenti politici adottati. Manteniamo una posizione corta nell’azionario giapponese (senza coprire l’esposizione corta nello yen), poiché riteniamo che le attese di crescita sia del Pil che degli utili restino su livelli troppo alti.

•Nelle ultime due settimane di gennaio, il Comparto DAP ha guadagnato +0,7%, portando il rendimento di gennaio a +0,2%. I principali contributi alla performance sono giunti dalle posizioni legate al tema della reflazione in Svezia e dalle posizioni corte ai titoli dell’aerospazio rispetto alle azioni globali, ai tassi messicani a 2 anni rispetto a quelli decennali e alle azioni giapponesi rispetto a quelle dei mercati sviluppati. Al contrario le posizioni corte nei tassi decennali tedeschi rispetto a quelli statunitensi e una posizione lunga nelle azioni dell’Eurozona rispetto a quelle statunitensi hanno penalizzato i rendimenti.

•Nella seconda metà di gennaio, abbiamo chiuso in maniera tattica la nostra posizione corta nelle azioni Usa, monetizzando i guadagni in quanto la fiducia ha toccato livelli estremi di ipervenduto. Malgrado la chiusura di questa posizione, restiamo del parere che la tendenza ribassista sia destinata a perdurare così come la debolezza delle esportazioni cinesi verso il resto del mondo, mentre a livello globale i governi e le banche centrali hanno a disposizione molte meno “munizioni” per un allentamento. Abbiamo chiuso le posizioni direzionali corte nei Bund a 10 anni e nei Treasury Usa a 5 anni, e abbiamo ridotto le posizioni lunghe nelle obbligazioni a 10 anni statunitensi indicizzate all’inflazione e le azioni dell’Eurozona rispetto a quelle statunitensi, avendo tutte raggiunto i livelli di stop-loss.

 

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