asset allocation

Mercati, senza bussola c'è il rischio di perdersi

23 Novembre 2015 09:10

financialounge -  asset allocation livello di rischio orizzonte temporale
g>I mercati finanziari globali sono sempre più imprevedibili e esposti a shock esterni. Vedi l’effetto del rallentamento cinese sugli azionari di USA e Europa quest’estate, o la bomba dello scandalo Volkswagen. In qualche modo anche la buona tenuta nell’immediato dopo-attentati di Parigi va ad allungare l’elenco delle reazioni difficili da prevedere. Scrutare l’andamento futuro di azioni, bond, valute e materie prime è un esercizio impervio, da lasciare ai premi Nobel arruolati negli hedge fund che non sempre ci prendono.

Un esercizio senz’altro più utile è invece quello di conoscere in profondità sia i mercati e i meccanismi che li governano, e, soprattutto, le proprie aspettative dall’investimento e la personale tolleranza al rischio. Esercizio che fare da soli è per l’appunto rischioso. Come ben sa chi si è fatto prendere dall’emotività durante la correzione di fine agosto quando la cosa migliore sarebbe stata ignorare gli indici di Borsa e per quelli dotati di nervi un po’ più saldi sarebbe forse stata cogliere l’occasione per arrotondare qualche posizione.

La fine dell’anno si avvicina, con o senza il tradizionale rally di Natale, ed è sicuramente tempo per il risparmiatore di dare un’occhiata, magari con l’aiuto di un consulente esperto, alla propria asset allocation, per capire se stiamo entrando nel nuovo anno con il piede giusto. Con questo termine inglese si intende la distribuzione del proprio investimento nelle diverse classi di asset: reddito fisso, azioni, oro e altre materie prime, strumenti monetari, liquidità.

La prima cosa che serve per fare una corretta asset allocation è conoscere se stessi. Inutile prendersi rischi di cui non si riesce a sopportare la tensione emotiva, si finisce per fare il contrario di quello che insegna qualunque manuale: vendere ai minimi e magari poi ricomprare ai massimi. Qui può sicuramente aiutare l’esperto, che peraltro, in modo ancora più decisivo, può agevolare la comprensione del funzionamento dei mercati. Le obbligazioni e i titoli di stato ad esempio, una volta andavano bene per chi voleva rischiare poco e avere un rendimento certo. Oggi, con i tassi a zero, questo risultato è molto più difficile da ottenere mentre il rischio di perdere anche una parte del capitale è diventato elevato: ne sanno qualcosa i sottoscrittori di fondi obbligazionari governativi euro che dal 18 aprile ad oggi hanno perso circa tre punti percentuali.

La terza cosa da comprendere è cosa ci si aspetta dall’investimento e quale è l’arco temporale su cui è proiettato. Gli obiettivi possono essere i più disparati. Vanno dall'accumulo di una liquidità sufficiente a coprire la parte in contanti per l’acquisto di una casa, magari su un orizzonte di pochi anni, fino a mettere i primi mattoni della pensione per un figlio magari ancora minorenne. Ogni obiettivo e ogni orizzonte temporale richiede una strategia precisa. E sbagliarla può costare caro.

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