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Idee di Investimento – Azioni – 23 novembre 2015

23 Novembre 2015 10:19
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“Ci aspettiamo un potenziale rialzista di circa il 30% nei prossimi due anni per l’indice Topix della Borsa di Tokyo: il mercato continua infatti a essere su un percorso al rialzo nel medio termine e la recente correzione offre grandi opportunità di investimento” sostiene, nell’articolo “Topix Giappone, c’è un potenziale del +30% a due anni”, Kenji Ueno, gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="lu0940720005"]UBAM – SNAM Japan Equity Value[/tooltip-fondi] di Union Bancaire Privée (UBP), che ricorda come il Topix, nonostante sia quasi raddoppiato dall’avvio del Governo Abe, nel dicembre 2012, sia ancora al di sotto del picco raggiunto nel 2007, pari a 1.800 punti. Una tesi che trova supporto dal consensus degli analisti finanziari sugli utili per azione nell’anno fiscale 2015 che potrebbe chiudere a una cifra vicina al +15%: un trend che dovrebbe proseguire anche il prossimo anno alla luce dell’espansione dei fatturati, dello yen più debole e del taglio delle tasse per le imprese. “Ora gli investitori sembrano meno pessimisti e i profitti aziendali hanno già toccato i massimi storici e ci si attende un’ulteriore crescita. Inoltre, le imprese stanno attuando politiche favorevoli agli azionisti, come i programmi di buy-back, (riacquisto di azioni proprie), l’incremento dei dividendi e l’ottimizzazione del rendimento del capitale (RoE, return on equity)” fa presente Kenji Ueno.

James C. Liu, CFA Global Market Strategist di J.P. Morgan Asset Management, invece, continua ad avere una visione positiva sull’azionario statunitense. “È vero che gli utili societari delle corporation USA hanno sofferto per un anno, generando quello che presumibilmente sarà il primo tasso di crescita annuale negativo dalla fine della recessione. Tuttavia, questo non è il risultato di un generale rallentamento economico globale, ma è invece dovuto a venti contrari temporanei in tema di dati macroeconomici” dichiara, nell’articolo “Azionario statunitense, perché è possibile ancora trovare opportunità”, James C. Liu, secondo il quale la crescita degli utili delle corporation americane nel 2016 potrebbe rimbalzare tra il 7% e il 10%, offrendo grande supporto ai prezzi delle azioni statunitensi.

Spostandoci sul Vecchio Continente, Gérald Moser, Head of Equity Analysis di Credit Suisse, che mantiene in generale un giudizio di sostanziale neutralità sulle azioni poiché i segnali tecnici non sono ancora convincenti, resta positivo sulle azioni dell’Eurozona e svizzere, mentre assume un giudizio negativo relativo alle azioni del Regno Unito Gérald Moser. “Restiamo positivi sulle azioni elvetiche, poiché prevediamo che il franco svizzero (CHF) si indebolirà, e le revisioni relative degli utili sono a un massimo di otto anni” riferisce, nell’articolo “Azioni Europa, perché ora Londra piace meno”, il manager che, al contrario, è negativo sul mercato del Regno Unito alla luce di una sterlina destinata a rafforzarsi e alla debolezza dei prezzi dei metalli industriali (uno dei settori più importanti a Londra): Gérald Moser prevede infatti che la sterlina si apprezzerà rispetto a gran parte delle valute e, inoltre, assume un giudizio negativo sui metalli industriali nell’ambito delle commodity. Il manager è però costruttivo sui settori healthcare, IT e telecom. “Il recente sell-off (vendita sul mercato di titoli senza limite di prezzo e di quantità) nel settore sanitario, a nostro giudizio, non riflette i fondamentali. Riteniamo che il settore offra ancora la migliore combinazione di crescita sul lungo termine e capacità di recupero relativa in presenza di un rallentamento economico. A fronte del miglioramento dei fondamentali, siamo diventati più positivi su IT e telecom. Le società che producono software continuano a registrare una solida domanda e le attività di fusione e acquisizione sostengono ancora IT e telecom” conclue Gérald Moser.

Il settore sanitario e quello tecnologico piacciono pure al Team di gestione di ANIMA Sgr. “La nostra preferenza rimane per le Borse europee rispetto a quella americana, mentre a livello settoriale la nostra visione è positiva per il settore healthcare considerata la sostenibilità della crescita delle vendite, derivante dai nuovi prodotti lanciati dalle maggiori società farmaceutiche e dalla solidità dei bilanci con l’alta generazione dei flussi di cassa” puntualizza, nell’articolo “Borse Europa, focus su healthcare, IT e bancari”, il Team che si dichiara positivo pure sui titoli tecnologici (per il miglioramento dei dati presentati dalle società e il consolidamento previsto nel settore) e sul comparto bancario, in particolare i titoli delle banche dell’area Euro, alla luce delle aspettative positive sulla ripresa economica domestica. Valutazioni neutrali, invece, per quanto riguarda i beni di consumo con la decisione di ridurre l’esposizione sulle aziende con presenza significativa nell’area asiatica.

Infine, per permettere un’esposizione mirata sulle borse dell’Eurozona, Invesco ha presentato l’Invesco Euro Equity Fund e l’Invesco Euro Structured Equity Fund. Si tratta di due prodotti nuovi che però possono vantare team di gestione di elevato standing qualitativo. In particolare, com’è spiegato nell’articolo “Azionari Euro, due nuovi fondi con team di eccellenza”, il fondo Invesco Euro Equity Fund, eredita il consolidato track record (andamento storico del passato) e 505 milioni di euro di patrimonio in gestione del comparto di diritto francese Invesco Action Euro: questo fondo, gestito da Jeff Taylor (gestore classificato Citiwire AAA) e dal team azionario europeo di Invesco basato a Henley-on-Thames, alle porte di Londra, vanta un rating consolidato 5 stelle Morningstar. “L’approccio adottato ci permette di offrire un’alpha (extra rendimento rispetto al mercato) interessante nelle fasi di crescita delle Borse, ma con la flessibilità necessaria per produrre rendimenti interessanti in qualunque situazione di mercato” ha sottolineato Jeff Taylor.
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