beni di consumo
Borse mondiali, le strategie nei settori dei consumer
13 Novembre 2015 11:07

roccio selettivo nei settori relativi ai beni di consumo (sia primari sia voluttuari) e nella tecnologia, e una strategia di attesa, al fine di riuscire a cogliere nuove opportunità che venissero a delinearsi nelle prossime settimane, nell’healthcare. Sono queste, in estrema sintesi, le indicazioni sui settori azionari globali espresse dal Global Equity Research Team di Union Bancaire Privée (UBP).
Nell’ambito dei beni voluttuari, in particolare, il Team preferisce società con marchi noti e modelli aziendali di primo piano, meno dipendenti dal ciclo economico. Il Team, inoltre non ha forti convinzioni su specifici sotto-segmenti nella loro interezza (eccetto la scelta di evitare l’automotive), ma ritiene che le società con brand e fattori demografici solidi, forti capacità del top management e potere di determinazione dei prezzi saranno in grado di mostrare una sovraperformance.
Il settore dei beni di consumo ha alzato il velo da poco sulle trimestrali, tuttavia l’atteggiamento cauto emerso lo scorso mese dalla conferenza di Merrill Lynch è confermato, con le aziende americane ed europee in forma migliore rispetto a quelle dei mercati emergenti. Inoltre, in uno scenario macro economico nel quale persistono ancora molte incertezze e con una competizione in ascesa, le società puntano ad accelerare il processo di razionalizzazione investendo i risparmi soprattutto nell’innovazione (fattore di differenziazione chiave per avere un potere di determinazione del prezzo), nel rinnovamento e nel marketing.
“Ci aspettiamo che lo status quo resti questo, a parte una bassa ciclicità, un’attività di M&A (fusioni e acquisizioni) solida (come ne caso dell’accordo ABI/SAB) e un alto rendimento. In generale, le valutazioni restano elevate sebbene resista un importante interesse da parte degli investitori. Se possibile, assumeremmo una posizione neutrale sul settore: per diventare positivi, attendiamo un miglioramento marginale nei fondamentali o un ribasso più significativo del mercato” fanno sapere gli esperti del Team che passando al settore healthcare, pur ammettendo che i timori sul processo di determinazione dei prezzi dei medicinali negli Stati Uniti potrebbero rappresentare un rischio reale nel lungo termine, ritiene che nel breve termine i fondamentali del settore restino solidi.
“L’healthcare offre la migliore crescita dei fatturati e resta per questo allettante dal punto di vista dei fondamentali: la fase di slancio, però, è passata. Il sentiment sul settore potrebbe migliorare via via che la stagione delle trimestrali procederà, a meno di sorprese negative” sottolinea il team che poi conclude specificando la propria posizione sul settore IT: “Sebbene non puntiamo più sul settore, attualmente conserviamo una visione di sovrappeso, poiché alcuni sotto-segmenti (principalmente internet) continueranno a crescere più della media e, probabilmente, a registrare performance superiori al mercato”.
Nell’ambito dei beni voluttuari, in particolare, il Team preferisce società con marchi noti e modelli aziendali di primo piano, meno dipendenti dal ciclo economico. Il Team, inoltre non ha forti convinzioni su specifici sotto-segmenti nella loro interezza (eccetto la scelta di evitare l’automotive), ma ritiene che le società con brand e fattori demografici solidi, forti capacità del top management e potere di determinazione dei prezzi saranno in grado di mostrare una sovraperformance.
Il settore dei beni di consumo ha alzato il velo da poco sulle trimestrali, tuttavia l’atteggiamento cauto emerso lo scorso mese dalla conferenza di Merrill Lynch è confermato, con le aziende americane ed europee in forma migliore rispetto a quelle dei mercati emergenti. Inoltre, in uno scenario macro economico nel quale persistono ancora molte incertezze e con una competizione in ascesa, le società puntano ad accelerare il processo di razionalizzazione investendo i risparmi soprattutto nell’innovazione (fattore di differenziazione chiave per avere un potere di determinazione del prezzo), nel rinnovamento e nel marketing.
“Ci aspettiamo che lo status quo resti questo, a parte una bassa ciclicità, un’attività di M&A (fusioni e acquisizioni) solida (come ne caso dell’accordo ABI/SAB) e un alto rendimento. In generale, le valutazioni restano elevate sebbene resista un importante interesse da parte degli investitori. Se possibile, assumeremmo una posizione neutrale sul settore: per diventare positivi, attendiamo un miglioramento marginale nei fondamentali o un ribasso più significativo del mercato” fanno sapere gli esperti del Team che passando al settore healthcare, pur ammettendo che i timori sul processo di determinazione dei prezzi dei medicinali negli Stati Uniti potrebbero rappresentare un rischio reale nel lungo termine, ritiene che nel breve termine i fondamentali del settore restino solidi.
“L’healthcare offre la migliore crescita dei fatturati e resta per questo allettante dal punto di vista dei fondamentali: la fase di slancio, però, è passata. Il sentiment sul settore potrebbe migliorare via via che la stagione delle trimestrali procederà, a meno di sorprese negative” sottolinea il team che poi conclude specificando la propria posizione sul settore IT: “Sebbene non puntiamo più sul settore, attualmente conserviamo una visione di sovrappeso, poiché alcuni sotto-segmenti (principalmente internet) continueranno a crescere più della media e, probabilmente, a registrare performance superiori al mercato”.
Trending