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Mercati emergenti, è l’ora di un approccio più attivo e flessibile

17 Settembre 2015 09:38
financialounge -  cina Johanna Kyrklund mercati emergenti Schroders
"È probabile che continueremo a vivere in un contesto di crescita globale ancora relativamente debole e di conseguenza ciò preoccupa gli investitori che temono che la ripresa possa arrestarsi” commenta Johanna Kyrklund, Head of Multi-Asset Investments, Schroders, osservando l’evoluzione economica mondiale e le possibili implicazioni sui mercati. Per quanto riguarda i tassi d’interesse, secondo la manager, rimarranno bassi: anche negli Stati Uniti, dove potrebbe partire un ciclo di aumento dei tassi, Johanna Kyrklund si aspetta infatti che il ciclo di rialzo sarà lieve.

“Sostanzialmente, in un contesto di bassi tassi d’interesse, le valutazioni delle asset class continueranno a essere sostenute e inoltre vediamo valore in alcuni degli asset più ciclici, come ad esempio i Mercati Emergenti, i quali dovrebbero fornire opportunità agli investitori con un approccio più attivo e flessibile” puntualizza la manager secondo la quale il motivo per cui la Cina ha causato tutta la recente volatilità sui mercati finanziari globali è un problema molto più ampio e non riguarda soltanto il colosso asiatico.

“La crisi finanziaria del 2008 ha creato degli spettri ancora presenti e pertanto, negli ultimi anni, la ripresa economica è stata più anemica di quanto si aspettassero gli investitori. La decisione da parte delle autorità di Pechino di agire sulla valuta è un elemento sintomatico di tale contesto, in cui la domanda globale è debole e quindi i movimenti valutari possono avere un impatto sproporzionato sulle vicende di qualsiasi economia” spiega infatti Johanna Kyrklund.
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