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Settore lusso, perché preferire i marchi forti con presenza globale

25 Agosto 2015 14:53
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La mossa da parte delle autorità monetarie di Pechino di svalutare il renminbi ha provocato forti tensioni sui mercati finanziari con pesanti contraccolpi soprattutto sui titoli dei settori che sembrerebbero, da una prima sommaria analisi, più vulnerabili. Tra questi il settore lusso è risultato tra i più bersagliati dalle vendite in quanto l’Asia, e più in particolare la Cina, costituiscono un’importante quota del giro d’affari e, soprattutto, dei margini industriali. Pertanto una svalutazione della moneta cinese viene vista come una potenziale minaccia per tutti i principali marchi del lusso in quanto riduce il potere d’acquisto di una fascia di consumatori interessati alle firme del “luxury goods” internazionale.

“Il renminbi risulta essere, a livello di fondamentali, sopravvalutato e dunque una sua svalutazione non avrebbe dovuto sorprendere, quantomeno gli addetti ai lavori. Tuttavia, pensiamo che Pechino non permetterà che la situazione tenda a complicarsi ulteriormente poiché il governo cinese punta con determinazione alla stabilità e all’approccio graduale: in altre parole non ci sarà una grossa svalutazione alla giapponese” fa sapere Scilla Huang Sun, Gestore del fondo JB Luxury Brands Fund, secondo la quale una consistente svalutazione del renminbi sarebbe negativa per i consumatori cinesi, dal momento che finirebbe con il comprimere il loro potere d’acquisto. In ogni caso, secondo la manager, i titoli del settore del lusso hanno reagito in modo esagerato alla mossa di Pechino.

Scilla Huang Sun non si aspetta infatti che la domanda dei consumatori cinesi per il lusso cambi dopo questo lieve movimento del renminbi: per la manager, una svalutazione graduale nel corso dei mesi e degli anni a venire, sarebbe accettabile. In caso estremo potrebbe, secondo la manager, spostare la domanda per i beni di lusso di nuovo dall’Europa alla Cina stessa, in quanto i consumatori cinesi acquisterebbero i beni di lusso senza dover volare in Europa o in Giappone. Se ciò avvenisse potrebbe rivelarsi non del tutto negativo per l’industria del lusso che nel corso degli ultimi mesi ha visto aumentare il problema legato alle enormi differenze di prezzo nei beni di lusso tra Cina e Europa ed il mercato grigio: i turisti, infatti, si mostrano piuttosto attenti ai movimenti delle valute e comprano i beni di lusso nelle città che offrono i prezzi migliori a seconda di tali movimenti (attualmente Giappone, Korea e Europa).

“Nel nostro portafoglio ci focalizziamo pertanto su forti marchi del lusso con presenza globale in grado di catturare qualunque trend o flusso turistico. Ad oggi la maggior parte delle società operanti nel settore del lusso ha battuto le aspettative nel secondo trimestre e abbiamo visto una chiara accelerazione della domanda di beni di lusso al livello globale. Inoltre, gli analisti hanno iniziato a migliorare le proprie stime” rivela Scilla Huang Sun secondo la quale il secolare potenziale di crescita del settore del lusso resta immutato.
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