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Debito USA, sale quello pubblico e scende quello di imprese e famiglie

21 Luglio 2015 11:52
financialounge -  debito pubblico famiglie italiane PIL USA
Uno dei parametri che ha assunto ancora più importanza dopo la grande crisi iniziata scatenata nel 2008 dal fallimento della banca d’affari USA Lehman Brothers, è il rapporto debito pubblico/PIL. Con questo indicatore si vuole sintetizzare quale sia il carico dei debiti di uno stato sulla ricchezza che è capace di produrre in un anno. Non è un mistero che il nostro paese, dove questo indicatore si attesta sopra 130%, abbia sofferto di questa pesante situazione, più di altri paesi europei, soprattutto, ma non solo, durante la crisi del debito sovrano dell’estate del 2011.

Ma il rapporto debito/PIL è salito in tutti i principali paesi industrializzati e anche negli Stati Uniti dove è balzato dal 53,7% del terzo trimestre 2007, al 90,6% del primo trimestre di quest’anno: un valore che risulta superiore a quello del quarto trimestre del 2014 (quando la percentuale si attestava all’89,2%). La cosa interessante, però, è che il debito totale USA (cioè l’aggregato di debito pubblico, debito privato, debito delle imprese e debito estero) è in costante calo dal massimo del primo trimestre 2009 quando il suo valore complessivo era arrivato a valere il 366,4%.

Da allora una contrazione graduale ma ripetuta che ha portato la percentuale a scendere fino a 333,4%. Merito del netto miglioramento della situazione debitoria delle famiglie americane (il cui rapporto debito/PIL si è collocato nel primo trimestre di quest’anno al 76,3% contro l’89,9% del terzo trimestre 2007) e di quella delle imprese USA che nel primo trimestre 2015 contabilizzavano tutte insieme un debito/PIL pari a 148,4% (contro il 161,1% del terzo trimestre 2007).

Questa profonda crisi, che ha colpito duro anche l’economia americana nel 2009, sembrerebbe quindi aver modificato la strutturale debitoria degli Stati Uniti, con uno stato fortemente indebitato e imprese e famiglie meno gravate da debiti: un contesto che sta già dispiegando alcuni effetti come quello di consumi meno vivaci che nelle passate riprese economiche e corporation USA ricche di liquidità come non mai e pronte ad acquisizioni, buy back e incremento dei dividendi ai soci.
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