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Global Balanced Risk Control Fund

Global Balanced Risk Control Fund - 30 giugno 2015

16 Luglio 2015 17:51
financialounge -  Global Balanced Risk Control Fund Morgan Stanley
Rassegna di Mercato 

Ai primi di luglio l’Institute for Supply Management (Ism) ha comunicato che l’indice dei direttori d’acquisto (Pmi) per il settore manifatturiero statunitense ha raggiunto quota 53,5 a giugno, in rialzo rispetto al 52,8 di maggio. L’Ism ha inoltre osservato che i nuovi ordini, la produzione, l’occupazione e i livelli delle scorte sono cresciuti, e che le consegne dei fornitori hanno subito un’accelerazione. Su base destagionalizzata, a maggio le vendite al dettaglio sono cresciute dell’1,2% rispetto ad aprile, e del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2014. A giugno l’occupazione non agricola è complessivamente aumentata di 223.000 unità, mentre il tasso di disoccupazione è sceso dello 0,2% toccando il 5,3%. L’inflazione nei dodici mesi sino a maggio, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (Ipc) è stata pari a zero. Al netto dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia, il dato rappresenta una crescita dell’1,7%. L’indice Msci Usa ha registrato una flessione del -1,94% in dollari Usa e del -3,52% in euro.

Nell’area euro le condizioni generali continuano a migliorare. L’indice PMI elaborato da Markit per il settore manifatturiero ha registrato un leggero rialzo, dai 52,3 punti di maggio ai 52,5 di giugno, una crescita generalizzata in tutti i paesi, tranne che in Grecia. Secondo la stima rivista di Eurostat, nel primo trimestre del 2015 il Pil è aumentato dello 0,4% sia nell’Eurozona che in tutta l’Unione europea; rispetto al primo trimestre 2014 la crescita è stata rispettivamente dell’1,0% e dell’1,5%. Ad aprile 2015 la produzione industriale nell’area euro ha registrato un incremento dello 0,8% su base annua. A giugno la stima preliminare dell’inflazione annua dei prezzi al consumo nell’area euro è stata pari allo 0,2% a fronte dello 0,3% di maggio. L’indice Msci Europe è calato del -4,63% in euro e del -3,06% in dollari Usa.

A giugno l’indice Pmi per il settore manifatturiero giapponese è arretrato dal 50,9 al 50,1 di giugno, un livello coerente con un miglioramento molto marginale delle condizioni operative. La crescita della produzione si è indebolita e i nuovi ordini si sono contratti. La spesa media mensile al consumo per famiglia è aumentata del 5,5% in termini nominali e del 4,8% in termini reali rispetto allo stesso mese del 2014. L’inflazione dei prezzi al consumo è stata pari allo 0,5% da gennaio a maggio di quest’anno, grazie in parte a un incremento dei prezzi dello 0,3% registrato proprio nell’ultimo mese. A maggio la produzione industriale è scesa del 2,2% in termini destagionalizzati, mentre il calo rispetto all’anno scorso è stato del 4,0%. L’indice Msci Japan ha generato un rendimento del -3,08% in yen e del -3,10% in euro.

Attività del Portafoglio
Fino al 17 giugno nei nostri portafogli abbiamo mantenuto un’esposizione azionaria relativamente bassa, pari al 25%. Il 18 giugno l’abbiamo alzata al 34%, sulla base delle previsioni di un’imminente risoluzione del problema greco. Successivamente è stata aumentata altre due volte, il 22 giugno al 43% e il 23 giugno al 53%, considerata la continua crescita delle azioni dovuta all’ottimismo sul dossier ellenico. Prima di questo incremento avevamo notato che il rischio del portafoglio era ai livelli minimi della nostra fascia di oscillazione. Tuttavia il 30 giugno, in seguito all’annuncio del referendum greco, gli investitori hanno assunto un atteggiamento di avversione al rischio e noi siamo divenuti più cauti circa il rischio a breve termine.

Strategia e Prospettive
La Grecia ha dominato la scena per gran parte del mese di giugno. A nostro avviso i sensibili ribassi dei mercati avvenuti di recente, in particolare nell’Eurozona, indicano uno scenario di Grexit ampiamente scontato dagli investitori. Ciò nonostante, la vittoria dei “no” allo speciale referendum greco e la mancanza di chiarezza sul raggiungimento di un accordo con i creditori internazionali ci hanno obbligato a monitorare da vicino eventuali aumenti del rischio. Finora l’effetto domino è stato relativamente debole rispetto ai precedenti episodi di turbolenza correlati al dossier ellenico, grazie a un contesto fondamentale più solido e alla fiducia in un intervento della Banca centrale europea volto a limitare il contagio. Pertanto, prevediamo una performance positiva dei mercati europei con l’affievolirsi delle tensioni che hanno caratterizzato i colloqui relativi al salvataggio della Grecia. A giugno il nervosismo degli investitori è stato alimentato non solo dalla situazione di stallo nei negoziati ellenici, ma anche dalle turbolenze sui mercati azionari cinesi, il cui crollo ha causato una correzione delle valutazioni e ad oggi ostacola l’obiettivo del governo di liberalizzare il mercato dei capitali nonché di allentare i controlli sulla valuta e sugli investimenti transfrontalieri. Confermiamo la nostra convinzione sugli sviluppi a lungo termine della Cina, ma preferiamo essere cauti a breve termine, a causa dell’alta volatilità.



ARTICOLO AD USO ESCLUSIVO DEGLI INVESTITORI PROFESSIONISTI E QUALIFICATI.


Tutti gli investimenti comportano dei rischi, tra cui la possibile perdita del capitale. Le opinioni espresse sono quelle dell’autore/autori alla data di pubblicazione del documento e possono variare in qualsiasi momento a causa di cambiamenti del mercato o delle condizioni economiche. Tutte le informazioni concernenti, i rendimenti attesi e le prospettive di mercato si basano sui risultati della ricerca, delle analisi e delle opinioni dell’autore/autori. Pertanto, talune conclusioni sono anche di natura speculativa e potrebbero quindi non realizzarsi. I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri. Tutti gli investimenti comportano rischi, tra cui la possibile perdita del capitale.
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