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Idee di Investimento - Obbligazioni - 22 giugno 2015

22 Giugno 2015 12:19
financialounge -  idee di investimento mercati emergenti mercati obbligazionari
“È importante ricordare che i gestori attivi vedono la volatilità come una buona situazione capace di creare opportunità. Tuttavia, se l'obiettivo di un gestore attivo è quello di battere un punto di riferimento (benchmark), ritengo che le attuali condizioni di mercato suggeriscano un approccio di gestione flessibile. Con questo intendo dire che gli investitori dovrebbero avere la possibilità di utilizzare strumenti finanziari derivati e dovrebbero essere nelle condizioni di utilizzare la più ampia opportunità possibile per impostare un portafoglio capace di protegge da improvvisi movimenti di mercato prima che accadano” ha dichiarato Scott Thiel, Deputy Chief Investment Officer of Fixed Income di BlackRock nell’articolo “Mercati obbligazionari, la volatilità è un plus per i gestori attivi”.

 

D’accordo con questa raccomandazione sono gli esperti di Vontobel Asset Management che, nell’articolo “Il QE genera opportunità nel reddito fisso europeo” puntualizzano: “Raccomandiamo di adottare un approccio flessibile e globale privo di orientamenti geografici o settoriali intrinseci, ma in grado di individuare e sfruttare i segmenti più appetibili del mercato globale delle obbligazioni high yield”. Per i professionisti di Vontobel Asset Management non basta però concentrarsi sui titoli high yield interessanti con cedole stabili e cercando di evitare attivamente le insolvenze nel portafoglio core a più lungo termine. È indispensabile saper cogliere eventuali cambiamenti del clima di mercato o della volatilità a breve termine e monitorare attentamente gli afflussi e i deflussi di capitali del comparto. “Dato che le condizioni di mercato e le potenziali fonti di rendimento variano nel tempo, crediamo di essere in grado di selezionare attivamente i segmenti più appetibili del mercato high yield globale non solo mediante una selezione dei titoli superiore basata su convinzioni forti, ma anche mediante l’assunzione di posizioni di rischio dinamiche in chiave tattica. Questo processo di gestione tattica mira a volte a tutelare il portafoglio core dalla volatilità di breve termine e altre volte a generare «alpha» incrementando l’allocazione nei mercati liquidi a più alto rischio. Attraverso questi approcci complementari ci prefiggiamo di produrre un interessante rendimento corretto per il rischio nell’arco di un intero ciclo del credito. Inoltre, la gestione ottimizzata della liquidità del fondo conferisce un chiaro vantaggio tattico nelle fasi di maggiore volatilità” conclude il team di Vontobel AM.

 

Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di GAM Italia Sgr, dal canto suo, nell’articolo “Le obbligazioni non sono più quelle di una volta” sottolinea che, per continuare ad avere i buoni vecchi rendimenti di una volta, si deve irrobustire la diversificazione verso tutte le classi di attivo che abbiano valore e cercare di imitare i grandi investitori istituzionali, armarsi cioè di pazienza e adottare realmente un orizzonte di investimento congruo, l’unico in grado di contrastare la volatilità di breve termine e le ansie che sempre comporta. E, tra le asset class che meritano attenzione per valutare l’opportunità di investirvi figurano senza dubbio le obbligazioni dei paesi emergenti. "Ad oggi, il rendimento medio delle obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale è attorno al 6,5% e negli ultimi mesi hanno fatto meglio di altri segmenti obbligazionari, un quadro decisamente diverso da quello dell’estate di due anni fa. Un dollaro forte e tassi in salita non costituiscono di per sé un impedimento ad investire, o rimanere investiti, nelle obbligazioni emergenti” puntualizza Carlo Benetti che poi aggiunge: “Con un dollaro destinato a restare relativamente forte «gli investitori possono cautelarsi finanziando le posizioni in euro» scrive Denise Prime di GAM sul FT del 25 maggio. La performance dell’asset class in euro è stata superiore al 7% nel 2014 e del 7,3% nella prima parte del 2015. In termini generali, continua Denise, la classe di attivo dovrebbe «tenere» considerato l’arresto del rally del dollaro e la stabilizzazione del prezzo delle materie, «il rimbalzo avviato già in marzo è stato abbastanza sostenuto, una situazione ben diversa da quella del crollo del 2013»”.
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