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Famiglie italiane, più prodotti finanziari e meno mattone

19 Giugno 2015 15:03
financialounge -  famiglie italiane prodotti finanziari settore bancario settore immobiliare
Confermata la preferenza verso le soluzioni d’investimento finanziarie rispetto agli immobili e alla liquidità. Diminuiti i pessimisti sul futuro dell’economia italiana e gli euroscettici mentre riparte timidamente anche la progettualità delle famiglie soprattutto in un’ottica di risparmio e protezione.

Sono queste, in estrema sintesi, le maggiori evidenze emerse dall’edizione primaverile dell’Osservatorio semestrale promosso da ANIMA Sgr in collaborazione con la società di ricerche di mercato GfK.

La rilevazione, in particolare, si propone di indagare sui comportamenti finanziari delle famiglie italiane in funzione dei loro progetti ed è stata realizzata su un campione di oltre 1.300 adulti «bancarizzati» (cioè titolari di un conto corrente bancario o postale), rappresentativo di oltre 41 milioni di individui, fra cui si contano circa 10 milioni di investitori, ovvero coloro che posseggono almeno un prodotto di investimento.

Esaminando più da vicino i dati raccolti nell’indagine, emerge che il 15% del campione generale reputa che migliorerà la situazione economica del nostro paese (valore che si confronta con il 12% di ottobre) mentre il 36% (prima era il 22%) ritiene che non si verificheranno particolari cambiamenti e che quindi, se pur ancora di tipo precario, si sia raggiunta un po’ di stabilità.

Più significativa, in particolare, la diminuzione dei «pessimisti», che in totale - fra coloro che credono che il contesto peggiorerà «di poco» e «di molto» - sono scesi al 41% dal 58% dell’autunno 2014.

In calo anche gli «Euroscettici»: se oggi si dovesse votare per un referendum sull’Euro, il 37% dei bancarizzati (dal 38% di un anno fa) ha dichiarato che voterebbe a favore della moneta unica; il 35% (dal 42%) al contrario vorrebbe una «nuova lira», mentre il restante 28% (dal 22%) non ha un’opinione chiara in proposito.

Interessanti le risposte relative anche alla progettualità che, infatti, evidenzia segnali di ripartenza soprattutto in un’ottica di risparmio e protezione. In particolare, il 55% del totale dei bancarizzati ha dichiarato di avere nel cassetto progetti per i prossimi mesi, per la sua vita e per la sua famiglia e si sale addirittura al 69% se si fa riferimento al sottoinsieme degli investitori. Se la propensione a investire, rispetto a sei mesi fa, si presenta in generale un po’ ridotta - nel campione generale dei bancarizzati si passa al 34% dal 41% mentre nel sottoinsieme di chi è già abituato a investire al 69% dal 73% - gli italiani però confermano l’interesse per l’investimento in prodotti finanziari (26%), mentreprosegue la discesa per quanto riguarda il «mattone» (al 10% dal 14% dell’anno precedente) e per la liquidità (al 3% dal 6%).

Da segnalare infine che, nella scelta delle soluzioni di investimento, per il totale dei bancarizzati, continuano a contare le caratteristiche relative al prodotto (74%) e se il principale driver di scelta dei risparmiatori è rappresentato ancora una volta dalla dimensione della «sicurezza-protezione» (47%), con i tassi di interesse ai minimi ormai da lungo tempo, acquisiscono importanza la semplicità con cui provvedere all’investimento (al 18% dal 15%) e la durata di breve termine (al 13% dal 9%).
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