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Borse, preferenza a Europa, Giappone, Cina e India

6 Maggio 2015 11:15
financialounge -  cina Federal Reserve Fondi obbligazionari india mercati azionari Monica Defend
Le banche centrali rimarranno molto probabilmente protagoniste dello scenario economico e finanziario ma la differenza nei tassi di crescita e alcuni fattori ciclici come il prezzo del petrolio hanno enfatizzato la asincronia e la tempestività di intervento degli istituti di credito centrali. Lo sottolinea Monica Defend, Responsabile Globale Asset Allocation Research di Pioneer Investments, che resta cautamente positiva sulle classi di attività rischiose (tra le quali l’azionario e, in particolare, l’equity Europa, Giappone, Cina e India) e suggerisce un approccio selettivo all’interno del reddito fisso sia in termini di curve dei rendimenti che di scadenza.
“La BCE ha finalmente implementato un massiccio programma di acquisto di titoli. Quantità, obiettivi e condizioni sono state rese esplicite al fine di rafforzare la credibilità della banca centrale stessa, influenzare le curve di rendimento dei tassi abbassando i premi per il rischio, ancorare le aspettative di breve sull’inflazione e, da ultimo, agevolare un progressivo indebolimento della divisa europea. Riteniamo che il successo sia stato raggiunto in tutti e quattro gli obiettivi” fa presente Monica Defend che, passando alla FED, vede soprattutto confermata l’attenzione della banca centrale USA al ciclo globale.
“Pensiamo che non sia importante tanto il giorno in cui cominceranno a rialzare i tassi (e comunque probabilmente nel terzo trimestre) quanto piuttosto la velocità con cui lo faranno. Noi pensiamo che si tratterà di un aumento cauto, tale da consentire alla FED di uscire dalla scomoda posizione di tassi zero, senza quindi poter ricorrere a uno degli strumenti principali a disposizione di una banca centrale” rileva Monica Defend che, per completare il quadro, rammenta come la People Bank of China abbia recentemente tagliato il tasso sulle riserve di 100 punti base (-1,0%), confermando in tal modo il suo atteggiamento accomodante e a supporto del ciclo.
“L’azione non coordinata delle banche centrali rappresenta per noi uno dei temi più importanti all’interno del nostro scenario base. Da un lato, infatti, supporta la nostra visione e posizione costruttiva sulle classi di attività rischiose (azionario in particolare) dall’altro può fornire opportunità di investimento tra le diverse curve dei rendimenti del reddito fisso e fra scadenze diverse della stessa curva, oltre che sulle valute. In questo contesto ci aspettiamo un appiattimento della curva americana a beneficio del dollaro americano, senza tuttavia escludere un eventuale ritracciamento della divisa americana alla luce dei movimenti rapidi e forti nei confronti dell’euro e dello yen. Se alla politica monetaria aggiungiamo le considerazioni sulle valutazioni relative e sui flussi, la nostra preferenza viene accordata all’azionario europeo, in particolare rispetto a quello americano” riepiloga Monica Defend che si dichiara positiva anche sull’azionario giapponese mentre tra i paesi emergenti preferisce Cina e India, maggiormente impegnati nell’implementare riforme strutturali.
“In generale comunque tendiamo a preferire i paesi con crescita degli utili solida e con una politica di dividendi sostenibile. Le condizioni di crescita e stabilità economica rappresentano un ulteriore criterio con il quale conduciamo le nostre scelte top down” conclude Monica Defend.
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