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La Cina vuol aprire nuova Via della Seta con 62 miliardi di dollari

21 Aprile 2015 11:30

financialounge -  cina esportazioni investimenti
ama la «Nuova Via della Seta», ma non somiglierà a quella di Marco Polo. Sarà fatta di strade, ferrovie, porti, gasdotti e altre infrastrutture per collegarsi al sud-est asiatico, al Medio Oriente e all’Europa e creare nuova domanda per le esportazioni cinesi. Al progetto il governo di Pechino ha deciso di destinare 62 miliardi di dollari attinti dalle sue sterminate riserve valutarie che saranno trasferiti alle banche di stato per essere poi canalizzati nei paesi coinvolti.
Secondo quanto riferisce il Financial Times, il piano sarà gestito sotto l’ombrello dell’Asia Infrastructure Investment Bank, voluta dalla Cina nonostante l’opposizione degli Stati Uniti, a cui potrebbero aderire fino a 50 paesi. I 62 miliardi messi sul tavolo dalla Cina dovrebbero così moltiplicarsi grazie all’impegno dei partner coinvolti. Solo in Pakistan, secondo quando annunciato dal presidente Xi Jinping in visita nel paese, potrebbero partire investimenti per 45 miliardi di dollari.

Da tempo ci si chiedeva come la Cina avrebbe impiegato le sue colossali riserve. Ora si capisce. Investimenti produttivi, e possibilmente redditizi nel lungo termine. La Via della Seta ora è in mano alle tre «banche politiche» di Pechino: la China Development Bank, la Export-Import Bank of China e la Agricultural Development Bank of China.

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