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Famiglie e imprese, fiducia al massimo dal 2002

31 Marzo 2015 14:30
financialounge -  famiglie italiane fiducia consumatori fiducia imprese italia
Nuovi confortanti segnali positivi dall’economia reale del nostro paese: la fiducia dei consumatori è salita per il terzo mese consecutivo, a 110,9 da 104,4 del mese precedente fissando un massimo dal maggio del 2002. Ancora più di rilievo è il fatto che il dettaglio dell’indagine è incoraggiante, in quanto mostra, per il secondo mese consecutivo, che il miglioramento è generalizzato e riguarda sia la situazione economica dell’Italia che la condizione personale degli intervistati, sia i giudizi sulla situazione corrente che le attese per il futuro.
In progresso pure le aspettative delle famiglie sulla disoccupazione (scese per il quinto mese consecutivo) mentre sono in aumento le intenzioni di assunzione delle imprese e i segnali di ripresa degli occupati: indizi che, nel loro insieme, lasciano ipotizzare che il peggio per il mercato del lavoro sia probabilmente alle spalle. Gli intervistati segnalano anche un miglioramento della situazione economica delle famiglie, sebbene permanga un ampio gap tra le possibilità attuali e future di risparmio.
In aumento anche le opportunità di acquisto di beni durevoli. Sebbene negli ultimi anni il recupero degli indici di fiducia non sempre si è riflesso sui dati reali, stavolta le cose sembrano davvero diverse in quanto sono in miglioramento i «fondamentali» che guidano la domanda: il reddito disponibile delle famiglie (grazie ai tagli fiscali e al risparmio sulla bolletta energetica) è in aumento, e le imprese beneficiano dei risparmi sull’energia, di una maggiore competitività sui mercati esteri grazie all’euro debole, di condizioni finanziarie e di credito più favorevoli, e meno vincoli e più incentivi sulle assunzioni.
D’altra parte il nostro paese sta risvegliando l’interesse anche all’estero dopo molti anni di declino. Basti pensare all’ingresso di ChemChina nel capitale di Pirelli tramite un’OPA da 7 miliardi di euro, al passaggio del 50,1% del capitale di World Duty Free dalla famiglia Benetton al colosso svizzero Dufry e all’interessamento degli indiani di Mahindra per Pininfarina. Insomma, importanti tessere si stanno incastrando nel puzzle della nostra economia proiettando verso l’alto le aspettative di crescita
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