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Idee di investimento - Obbligazioni - 16 marzo 2015

16 Marzo 2015 09:50

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ito europeo, Sylvie Golay Markovich, Head Fixed Income Analysis di Credit Suisse mantiene una preferenza per le obbligazioni italiane, mentre è un po’ più prudente sulla Spagna, che verosimilmente risentirebbe di più laddove si intensificasse il rischio politico relativo alla Grecia. Passando a esaminare gli Stati Uniti, la strategist condivide la solidità del quadro economico solido del paese. “Ciò va a sostenere del nostro giudizio positivo sulle obbligazioni high yield (HY), che sussiste da gennaio. Questi bond statunitensi hanno tratto vantaggio in particolare dalla stabilizzazione dei prezzi del petrolio, mettendo a segno rendimenti complessivi di oltre il 2% da inizio anno. Riteniamo vi sia dello spazio di manovra per un ulteriore restringimento degli spread relativamente ai titoli HY. Ma non prevediamo che gli spread raggiungano i minimi registrati a giugno dello scorso anno; anche toccare uno spread del 4% sui Treasury potrebbe essere difficile” sostiene Sylvie Golay Markovich nell’articolo “C’è un potenziale rialzo per high yield e mercati emergenti” all’interno del quale conferma, l’approccio positivo sulle obbligazioni in valuta locale dei mercati emergenti (ME). Infatti, secondo la strategist, le forze disinflazionistiche suggeriscono che si sta prospettando un ulteriore allentamento monetario. Mentre la volatilità potrebbe restare elevata, Sylvie Golay Markovich prevede che anche le obbligazioni dei ME in valuta forte (Hard currency) metteranno a segno rendimenti complessivi positivi nei prossimi mesi, facendo calare la preferenza relativa per le obbligazioni interne. “Attualmente il nostro indice sulla propensione al rischio sui ME è chiaramente al di fuori del territorio di panico e gli investitori in valuta forte sono posizionati in misura meno massiccia nelle aree a beta elevato (vale a dire rischiose). Ciò suggerisce una struttura di mercato più solida. Come le obbligazioni HY, anche le obbligazioni in valuta forte dei ME dovrebbero trarre vantaggio dalla stabilizzazione dei prezzi energetici. Infatti la maggior parte dei paesi compresi negli indici in valuta forte è composta da esportatori di commodity” sottolinea Sylvie Golay Markovich.
Anche Christophe Bernard, Chief Strategist di Vontobel, nell’articolo “Perchè investire sta diventando sempre più complesso” pur rivolgendosi a coloro che, come lui, non prefigurano uno scenario di deflazione, indica i bond high yield e emerging markets come prima scelta. “Gli altri investitori che, come noi, non prefigurano tale scenario, possono ottenere rendimenti adeguati con le obbligazioni societarie, in particolare nel segmento high yield, e con le emissioni dei paesi emergenti. Nella situazione attuale sono interessanti anche le azioni di società con flussi di cassa robusti e sostenibili e una politica di dividendi generosa. Anche i gestori di portafoglio capaci di attuare strategie che generano rendimenti assoluti in ogni contesto di mercato potranno trarre vantaggio dalla sostenuta domanda degli investitori” fa sapere Christophe Bernard.
La validità dell’approccio di tipo absolute return abbinato a portafogli obbligazionari flessibili è condiviso pure dagli esperti di Legg Mason Global Asset Management. Secondo le loro analisi, infatti, non è un caso che l’approccio più flessibile si stia sviluppando proprio ora, in un momento in cui l’economia negli Stati Uniti guadagna terreno, sollevando qualche timore riguardo alle eventuali ripercussioni che l’aumento dei tassi potrebbe avere sui prezzi dei titoli obbligazionari. Tutto nasce dai vincoli che il rispetto di un benchmark comporta. “Le strategie obbligazionarie di tipo unconstrained sono benchmark-agnostic: anziché tentare esclusivamente di equiparare la performance di un indice obbligazionario, i gestori che seguono un approccio di tipo unconstrained prendono decisioni d’investimento sulla base di altri criteri, come la massimizzazione del total return. Si tratta di un parametro di rilievo soprattutto quando il contesto non è particolarmente roseo, ad esempio durante un ciclo di aumento dei tassi” puntualizzano i professionisti di Legg Mason Global Asset Management nell’articolo “Obbligazionario, meglio svincolato dal benchmark”.

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