corporate bond
ETP, a febbraio piacciono gli azionari non USA e i corporate bond
16 Marzo 2015 14:05

nta miliardi di dollari. A tanto è ammontata la raccolta netta dei prodotti ETP, l’universo aggregato di ETF, ETC e ETN, nel mese di febbraio a livello globale. Si tratta del quarto miglior mese di tutti i tempi ed ha portano la raccolta complessiva da inizio anno a 62,3 miliardi di dollari.
Osservando i flussi di sottoscrizione, si nota che gli investitori hanno adottato due scelte importanti: a livello azionario propendono per l’azionario non USA mentre nel reddito fisso prediligono l’obbligazionario corporate, sia nel formato investment grade che in quello high yield.
Tra gli ETP a indirizzo azionario, che complessivamente hanno totalizzato flussi netti mensili per 28,1 miliardi di dollari, spicca il dato relativo a quelli Europa (8,9 miliardi): adesioni sostenute anche per gli ETP specializzati sull’Asia (3,7 miliardi) e sui mercati emergenti (2,7 miliardi). Nel segmento obbligazionario, che nel suo insieme ha raccolto nel mese 17,8 miliardi di dollari, gli ETP high yield hanno calamitato gli investitori (5,2 miliardi di raccolta mensile) riuscendo a precedere, nella classifica di gradimento del mese, sia gli etp corporate bond (4,5 miliardi) che quelli che investono sui Treasury USA (3,3 miliardi). Secondo gli addetti ai lavori, i flussi mensili di febbraio confermano la propensione a preferire l’Europa (e, in parte l’Asia) a Wall Street per quanto attiene alla componente azionaria del portafoglio, e le asset class con più potenziale di rendimento (corporate bond ,high yield, e titoli del tesoro Usa che, essendo espressi in dollari, possono quindi rivalutarsi rispetto all’euro e alle altre principali valute internazionali).
Per quanto riguarda l’Italia, nei primi due mesi del 2015, i flussi di acquisto sugli ETP hanno replicato la tendenza emersa a livello globale: la raccolta si è infatti concentrata soprattutto sull’obbligazionario corporate sia investment grade che high yield e sull’azionario europeo. Gli analisti hanno però notato qualche alleggerimento sulle attività con le esposizioni al dollaro USA sia in ambito azionario che nel reddito fisso.
Osservando i flussi di sottoscrizione, si nota che gli investitori hanno adottato due scelte importanti: a livello azionario propendono per l’azionario non USA mentre nel reddito fisso prediligono l’obbligazionario corporate, sia nel formato investment grade che in quello high yield.
Tra gli ETP a indirizzo azionario, che complessivamente hanno totalizzato flussi netti mensili per 28,1 miliardi di dollari, spicca il dato relativo a quelli Europa (8,9 miliardi): adesioni sostenute anche per gli ETP specializzati sull’Asia (3,7 miliardi) e sui mercati emergenti (2,7 miliardi). Nel segmento obbligazionario, che nel suo insieme ha raccolto nel mese 17,8 miliardi di dollari, gli ETP high yield hanno calamitato gli investitori (5,2 miliardi di raccolta mensile) riuscendo a precedere, nella classifica di gradimento del mese, sia gli etp corporate bond (4,5 miliardi) che quelli che investono sui Treasury USA (3,3 miliardi). Secondo gli addetti ai lavori, i flussi mensili di febbraio confermano la propensione a preferire l’Europa (e, in parte l’Asia) a Wall Street per quanto attiene alla componente azionaria del portafoglio, e le asset class con più potenziale di rendimento (corporate bond ,high yield, e titoli del tesoro Usa che, essendo espressi in dollari, possono quindi rivalutarsi rispetto all’euro e alle altre principali valute internazionali).
Per quanto riguarda l’Italia, nei primi due mesi del 2015, i flussi di acquisto sugli ETP hanno replicato la tendenza emersa a livello globale: la raccolta si è infatti concentrata soprattutto sull’obbligazionario corporate sia investment grade che high yield e sull’azionario europeo. Gli analisti hanno però notato qualche alleggerimento sulle attività con le esposizioni al dollaro USA sia in ambito azionario che nel reddito fisso.
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